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Caos AstraZeneca e ritardi sulle monoclonali, ora il capo dell’Aifa rischia la poltrona

Pubblicato il 23/03/2021 11:22 - Aggiornato il 23/03/2021 11:32

Quella di puntare ancora Nicola Magrini come direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco era stata scelta che aveva fatto discutere già in passato, con il ministro della Salute Roberto Speranza accusato di una riconferma che, nei meriti, non trovava giustificazione. Un nome tornato di colpo di strettissima attualità dopo il caso di una campagna di vaccinazione partita come peggio non si potrebbe e che ha vissuto momenti di totale confusione in merito al farmaco anti-Covid AstraZeneca: meglio per gli under 55, via libera fino a 65 anni, possono farlo tutti senza rischi. Una sequenza che ha lasciato interdetti i cittadini ancora in attesa della somministrazione.

Caos AstraZeneca e ritardi sulle monoclonali, ora il capo dell'Aifa rischia la poltrona

Nelle scorse ore a scaricare Magrini sono stati in parecchi. Compreso, a sorpresa, il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri. Ospite di Non è L’Arena su La7, quest’ultimo si è infatti accodato alle accuse del biologo molecolare ed ex direttore generale dell’Aifa Luca Pani: “Fossi in Magrini mi sarei dimesso”, “Anch’io”. Con l’attuale dg dell’Agenzia italiana del farmaco accusato anche di non avere un curriculum tale da prendere con consapevolezza alcune decisioni fondamentali in un momento così concitato.

Magrini non è però sotto accusa soltanto per la gran confusione sul fronte AstraZeneca, con il vaccino prima ritirato in tutta fretta e poi presentato agli italiani come “sicuro al 100%”, tra molte perplessità. Tra i capi d’accusa c’è anche l’aver negato ai pazienti colpiti da Covid le cure con anticorpi monoclonali, una terapia alla quale proprio l’Aifa ha rifiutato per mesi di dare il via libera e che “è invece indispensabile per non far arrivare i pazienti in ospedale” secondo Pani. E d’altronde già a febbraio 2021 il virologo Guido Silverstri aveva definito “insostenibile” la posizione di Magrini di non voler dare il via libera alla sperimentazione.

Magrini era stato scelto da Roberto Speranza nel 2019, con il ministro a congedare il precedente dg Luca Li Bassi. Ora, però, la sua posizione si fa col passare delle ore più traballante: giovedì 25 marzo i governatori dovranno infatti esprimere il loro parere sulla sua riconferma alla direzione generale dell’Aifa, e in molti hanno già lasciato trapelare in queste ore più di una perplessità in merito. Non aiuta nemmeno il semplice calcolo politico, visto che la maggior parte dei presidenti di Regione sono in questo momento di centrodestra.

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