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“Correlazione tra cancro e vaccini”. L’allarme lanciato dall’oncologo inglese: “Non è una coincidenza” (VIDEO)

Pubblicato il 28/03/2023 10:29 - Aggiornato il 28/03/2023 10:33

È possibile una correlazione tra una maggiore aggressività di malattie terminali come il cancro e la vaccinazione di massa della popolazione contro il Covid? Un interrogativo che si è posto il professor Angus Dalgleish, oncologo inglese e docente di Oncologia presso la St George’s University di Londra, che ha scritto una lettera alla testata scientifica The Bmj per chiedere di attenzionare un fenomeno a suo dire per nulla casuale. Un messaggio indirizzato direttamente al direttore del giornale Kamran Abbasi, all’interno del quale il professore ha sottolineato come “il Covid non necessiti più di un programma di vaccinazione dedicato” data la bassissima mortalità, puntando poi il dito proprio contro i farmaci lanciati in fretta e furia per contrastare il virus: “Il collegamento con casi di miocarditi, infarti e ictus è ormai sempre più evidente. Ma esiste un’altra ragione per dire stop all’inoculazione”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dalgleish ha spiegato di aver “assistito, data la mia professione, al rapido progresso di malattie molto gravi a seguito della somministrazione del cosiddetto booster, ancora obbligatorio per alcune categorie”. Il riferimento, in particolare, è ad alcuni pazienti colpiti da linfoma diffuso a grandi cellule B, la forma più comune di linfoma non-Hodgkin (NHL). Secondo il medico, persone fin qui stabiliti sarebbero andati incontro di colpo a un ritorno molto aggressivo della malattia. Una tesi, questa, ribadita anche nel corso del programma Tess Talks, del quale è stato recentemente ospite, e all’emittente GBS News. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Sono abbastanza esperto da poter dire che la maggiore aggressività di malattie del genere a seguito della somministrazione del vaccino anti-Covid non è casuale. Evidenze di questo tipo, d’altronde, sono state raccolte anche in Austrialia, negli Stati Uniti e in Germania” ha spiegato Dalgleish. Il professore ha sottolineato di aver assistito otto persone che hanno sviluppato tumori maligni delle cellule B dopo il richiamo, con due di loro che hanno riferito di essersi sentiti immediatamente molto male dopo il l’iniezione. (Continua a leggere dopo la foto)

L’ipotesi del professor Dalgleish è che l’eccessiva stimolazione del sistema immunitario causata dalle tante vaccinazioni ravvicinate potrebbe essere alla base del ritorno di tumori in alcuni pazienti, che dopo essere stati stabili per lunghi periodi hanno visto di colpo la malattia esplodere nuovamente in maniera molto aggressiva. L’oncologo ha chiesto alla comunità scientifica di valutare ogni possibile correlazione, auspicando un dibattito serio e approfondito.

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