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“Non riusciva più a nuotare dopo il vaccino”. Si suicida a 22 anni il campione di nuoto

Pubblicato il 01/01/2023 12:23 - Aggiornato il 01/01/2023 13:05

Si è suicidato a soli 22 anni, Stephan Haider, vicecampione nazionale austriaco di nuoto e studente di matematica. Ha deciso di non voler più vivere, dopo aver subito un danno cardiaco talmente grave a seguito della somministrazione del vaccino antiCovid che gli impediva di continuare l’attività agonistica. Una storia straziante che risale al mese di agosto e che, lo scorso 26 dicembre, è stata raccontata dalle dolorose parole del padre, Roman Schiessler. Ronald Weikl ha rilasciato un’intervista al canale YouTube dell’associazione tedesca MWGFD (Medici e Scienziati per la Salute, la Libertà e la Democrazia) di cui è vicepresidente, annunciando la pubblicazione su Rumble di un’intervista al noto avvocato austriaco Roman Schiessler, padre del giovane, allo stesso dottor Ronald Weikl e all’anatomo-patologo tedesco Arne Burkhard. Lo apprendiamo da eventiavversinews “Ho perso mio figlio, ci penso tutto il giorno. Di notte resto sveglio per ore, poi mi riaddormento”. È racchiuso tutto in queste parole di Roman Schiessler il senso del dramma di un genitore che sopravvive al proprio figlio. Stavolta i fanatici del Covid posso avere davvero poco da obiettare, giacché la correlazione dell’effetto avverso da vaccinazione pare evidente poiché supportata da responsi medici: Arne Burkhardt e il suo team hanno scoperto che la vaccinazione era chiaramente responsabile del grave danno al cuore e all’aorta di Stephan Haider. Nel corso dell’intervista, Arne Burkhardt ha affermato come sia “risaputo” che le persone che hanno subìto una miocardite grave in giovane età “potrebbero morire entro 5-10 anni”. Ma il cuore del giovane campione era così gravemente danneggiato che, ancora secondo Burkhardt, sarebbe morto ben prima dei 5 anni. Purtroppo, la previsione era stata persino ottimistica. Roman Schiessler ha presentato istanza alla procura di Vienna per ottenere la documentazione relativa alla vaccinazione. Anche se l’istanza è stata rifiutata, il padre annuncia che continuerà a insistere. Di seguito l’intervista, in tedesco. (Continua a leggere dopo il video)

Il giovane Stephan aveva smesso di nuotare e di partecipare ai campionati nazionali a maggio, cosa che i genitori hanno scoperto solo in seguito, e ora si chiedono come sia possibile che nel mondo dello sport agonistico nessuno l’abbia notato “Era così evidente che stesse male e questa è stata la ragione per cui ha preso la decisione del suicidio”. Ora il padre e la madre tenteranno di convincere gli inquirenti austriaci che esistano “sufficienti elementi di fatto” per poter avviare le opportune azioni investigative. Tuttavia, sulla base delle evidenze mediche citate da Arne Burkhardt e dal suo team, è legalmente irrilevante se si sia ucciso o meno. “Sarebbe comunque morto prematuramente per il danno che ha subito”. Ronald Weikl, medico e, come detto, vicepresidente dell’associazione MWGFD, ha avanzato un’ipotesi sul motivo per cui gli atleti siano particolarmente colpiti dai danni da vaccinazione: per molto tempo, l’iniezione nel muscolo deltoide è avvenuta senza aspirazione. Ciò significherebbe che la vascolarizzazione molto estesa e pronunciata negli atleti determina più possibilità di entrare nel flusso sanguigno e direttamente al cuore. “Stephan è stato vaccinato l’ultima volta a dicembre e il suicidio è avvenuto ad agosto, e dopo più di 8 mesi si potevano ancora vedere le proteine ​​Spike. C’erano enormi cambiamenti lì, reazioni autoimmuni”, ha afferma il dottor Weikl. Il patologo Arne Burkhardt ha aggiunto: “Sulla base della nostra esperienza di 80 casi, abbiamo riscontrato un’intera gamma di alterazioni d’organo tipiche delle sequele della vaccinazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il giovane campione austriaco di nuoto, che non poteva più nuotare dopo il vaccino, si è suicidato. Aveva contratto la miocardite.

Purtroppo, per quanto tragico, non si tratta di un caso isolato; è soltanto la punta di un iceberg di cui possiamo solo intuire le dimensioni. L’auspicio è che, date le evidenze medico-scientifiche che abbiamo riportato, le vittime di effetti avversi o i parenti di chi purtroppo non ce l’ha fatta si riuniscano per intentare azioni legali o denunce, nonché per chiedere l’istituzione di una, quanto mai opportuna, commissione d’inchiesta sugli effetti avversi da vaccino.

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