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“Cacciato per 7 Euro”. Il dramma di un commesso è lo specchio dei nostri tempi. Cosa è successo

Pubblicato il 25/02/2024 12:09

E’ una storia triste, drammatica e vergognosa quella che registriamo oggi. E’ accaduta a Torino, ma poteva essere la stessa cosa in qualsiasi altra parte d’Italia. Ed è lo specchio dei tempi che stiamo vivendo. Un terribile mix di disagio sociale, abbandono dei cittadini in difficoltà, prepotenza e mancanza di umanità da parte di chi prende le decisioni. Sta accadendo troppo spesso, come succede soprattutto nei periodi di crisi in cui le persone non riescono più a sbarcare il lunario. Specie se colpite da imprevisti che pesano sui bilanci familiari. E quello che si è abbattuto sulla famiglia di un commesso di Nuoro, che lavora a Torino e ha 35 anni di servizio impeccabile, è un dramma a tutti gli effetti. La moglie, docente precaria, ha subito un grave incidente che ha costretto la famiglia a chiedere un finanziamento per le cure. Un’uscita che si aggiunge a un mutuo contratto di recente. Tanto che la coppia è rimasta con 200 euro al mese a disposizione per far fronte alle spese. (continua dopo la foto)

L’uomo fino al “fattaccio” lavorava per la Pam Panorama di Corso Svizzera. Ma è stato licenziato in tronco e lasciato a casa. E il motivo lascia interdetti. La “colpa” del dipendente sarebbe di aver sottratto alimenti al supermercato: esattamente 6 uova e una scamorza. Valore totale, 7 euro. Un’azione dettata dalla disperazione, della quale l’uomo si è subito scusato risarcendo l’azienda. Ma i vertici del punto vendita sono stati spietati e hanno avviato la procedura di licenziamento per giusta causa. Un caso talmente surreale da aver causato l’immediato intervento dei sindacato. “Si tratta di una decisione che lascia senza parole”, ha sottolineato la Fisascat-Cisl. “Non ci fermeremo di fronte a una vera ingiustizia e difenderemo la dignità del lavoratore”. (continua dopo la foto)

Va sottolineato come il commesso, in trentacinque anni di lavoro, non fosse mai stato sottoposto a provvedimenti disciplinari di alcun genere. Negli ultimi tempi si è trovato a sopravvivere in condizioni di povertà, con una moglie malata e bisognosa di cure. Impossibilitata a lavorare e a contribuire al bilancio familiare. Una situazione che avrebbe richiesto ben diversa sensibilità da parte dell’azienda. Ma nell’Italia di oggi a quanto pare le cose vanno così. Una famiglia può cadere nella disperazione, essere costretta a pagare cure costose per un componente vittima di un incidente. Fino al punto di avere bisogno di sei uova e un pezzo di formaggio per mettere in tavola qualcosa da mangiare. Nell’indifferenza dei più. E la mancanza di comprensione umana di fronte a casi del genere è spaventosa. Non è questo il Paese in cui vogliamo vivere.

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