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“Nuove limitazioni dei diritti”. Le (allarmanti) conseguenze della decisione della Consulta sull’obbligo vaccinale

Pubblicato il 07/12/2022 09:04

Una decisione che ha fatto e continua a far discutere parecchio, quella della Corte Costituzionale, che si è pronunciata sulla legittimità dell’obbligo vaccinale e delle conseguenze derivanti dal suo inadempimento. E che potrebbe avere conseguenze non banali nel corso dei prossimi mesi, quando nuove restrizioni rischiano di fare capolino all’orizzonte. A creare maggiori perplessità è soprattutto la parte della decisione secondo la quale, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione dal lavoro, è legittimo privare il lavoratore non solo dello stipendio, ma anche di “un assegno a carico del datore di lavoro”, ovvero l’assegno alimentare previsto per lavoratori sospesi “in misura non superiore della metà dello stipendio”. Un passaggio che fa sorgere inquietanti dubbi sulle possibili conseguenze della sentenza. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiegato da Il Domani, infatti, il dubbio è che “precludere ai lavoratori non vaccinati ogni forma di sostentamento per far fronte ai bisogni primari potrebbe violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Limiti che definiscono il concetto di “dignità” della persona e che secondo la stessa Costituzuone italiana non possono essere oltrepassati “in nessun caso”. (Continua a leggere dopo la foto)

E invece la decisione della Corte sembra aver almeno parzialmente ribaltato il piano: la salute sembra ora prevalere sui diritt al lavoro e al sostentamento, fino addirittura ad annullarli. E pensare che la stessa Corte Costituzionale, nel 2013, pronunciandosi sul caso Ilva di Taranto aveva sottolineato come i diritti fondamentali “si trovano in un rapporto di integrazione reciproca e non è possibile individuarne uno che abbia la prevalenza assoluta sugli altri”. (Continua a leggere dopo la foto)

Resta allora il mistero di come la Corte abbia rispettato questo equilibrio tra i diritti in occasione della sua ultima decisione, riguardo l’obbligo vaccinale. Sarà necessario attendere le motivazioni della sentenza, ma la sensazione è che si finirà per giustificare la scelta con il carattere “eccezionale” della pandemia. Risultato? In futuro, di fronte a nuove situazioni ritenute critiche, la dichiarazione dello stato di emergenza potrà giustificare ulteriori compressioni dei diritti.

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