Alla collezione dell’album ‘boss scarcerati durante coronavirus’ si aggiunge anche Angelo Porcino, uno dei capi della cosca barcellonese. Lo comunicano tramite post Facebook Chicco e Sonia Alfano, figli di Beppe Alfano, il giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) ucciso dalla mafia l’8 gennaio del 1993.
Angelo Porcino, 63 anni, elemento di spicco della mafia di Barcellona, era detenuto a Voghera, lo stesso carcere in cui si è registrata una vittima per coronavirus. Da lì è uscito pochi giorni fa anche Pino Sansone e insieme a lui altri.
Chicco Alfano scrive: «Adesso basta indugiare, scarcerate anche Giuseppe Gullotti, boss della mafia barcellonese e mandante dell’omicidio di mio padre e Antonino Merlino killer di mio padre. Fatelo subito non aspettate la scusa del coronavirus perché tanto lo sappiamo: ciò che iniziò 28 anni fa non si è mai fermato. In un paese civile quale NON è l’Italia sarebbero già arrivate le dimissioni del ministro della Giustizia e del capo del D.A.P. Ma noi abbiamo invece il ministro del “io non centro”, del “non è colpa mia” e dell’indifferenza».
Parole che fanno male e che mostrano quanto sia surreale quello che sta succedendo. Ebbene mentre noi italiani dobbiamo rimanere in casa e ci viene consentita la libertà di andare a trovare i nostri “congiunti”, dallo stesso Stato sempre in nome del Covid-19, è dato il privilegio di uscire dalla propria cella. Mentre il sitema economico si spegne e i commercianti si incatenano, perchè non riconosciuto il diritto di tornare a lavorare nonostante il rispetto delle norme di sicurezza, i boss della Mafia vengono scarcerati.