Il mondo continua a tremare di paura. Non si placa il terrore per l’inasprirsi della guerra tra Russia e Nato. Non si placa il terrore per lo scenario peggiore. La Russia ha accusato l’Ucraina di stare preparando “una bomba sporca” da usare “sul proprio territorio” per poi incolpare Mosca. Ma, in una nota congiunta, gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito hanno respinto quest’ipotesi: “Si tratta di accuse palesemente false”. Al contrario, gli ucraini e l’Occidente sospettano che la Russia sia pronta a far esplodere essa stessa una “bomba sporca” per giustificare un’escalation militare. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha replicato che “la minaccia è reale” e, riferendosi alle potenze occidentali, ha aggiunto: “La loro sfiducia nei confronti delle informazioni trasmesse dalla parte russa, non significa che la minaccia di utilizzo di una tale ‘bomba sporca’ cessi di esistere”. Ma che cos’è e cosa si intende con “bomba sporca? Come spiega il Corriere, “è costituita da esplosivo tradizionale, come la dinamite, al quale viene aggiunto materiale radioattivo come i radionuclidi Uranio-235, Cesio-137, Cobalto-60, Americio-241 Californio-252, Iridio-192, Plutonio-239, Stronzio-90 o Radio-226”. (Continua a leggere dopo la foto)
Viene anche chiamata “arma radiologica” e colpisce sia attraverso l’esplosione iniziale dell’esplosivo convenzionale che per le radiazioni e le contaminazioni che avvengono attraverso l’aria (da qui l’attributo “sporca”). Si legge ancora sul Corriere: “Bombe del genere possono essere sia di dimensioni minuscole che grandi come furgoni. Per realizzarle non serve una competenza molto superiore a quella necessaria per una bomba convenzionale. La parte più difficile – spiega uno studio dell’Ufficio federale della protezione della popolazione (Ufpp) svizzero – è proprio venire in possesso del materiale radioattivo. Questo tipo di ordigno non innesca una reazione nucleare. La sua potenzialità di contaminazione dipende dalla quantità di materiale radioattivo utilizzato. A una bomba sporca mancano quindi l’onda d’urto, le radiazioni ionizzanti al momento dell’esposizione e il lampo di calore. Una grande differenza sta sicuramente nella grandezza dell’esplosione e nell’impatto che questa può avere sulle persone”. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo l’Ufpp una bomba nucleare uccide più persone in un raggio d’azione più ampio, mentre è stato calcolato che una bomba sporca in un luogo molto frequentato può causare la morte istantanea di circa 20 persone e diverse altri feriti. “Non mancherebbe comunque l’esposizione alle radiazioni, ma le emissioni sono più basse e non dovrebbero causare patologie acute o morte. Proprio per via del basso impatto di una tale bomba, anche in un centro abitato, non la fa classificare come ‘arma di distruzione di massa’. Al contrario però una esplosione può innescare una serie di altre conseguenze a catena: dall’ansia di contaminazione, a una risposta tramite conflitto ampio”. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo uno studio di Stefano Felician pubblicato sul sito del ministero della Difesa e ripreso nello stesso articolo dal Corriere: “La bomba sporca ha come fine quello di interdire un area, più o meno vasta, cospargendola di materiale radioattivo. Ciò, come ovvio, comporterebbe l’immediata evacuazione dell’area, ed i conseguenti costi di bonifica. In caso poi di utilizzo di materiali radioattivi piuttosto pericolosi, a questi costi si dovrebbero aggiungere quelli della cura dei colpiti dalle radiazioni. Da qui l’origine di un’altra dizione, usata più nella letteratura scientifica americana, di RDD, o Radiological Dispersion Device, che sottolinea proprio al dispersione di materiale radioattivo conseguente l’esplosione”.
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