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Bollette troppo care, ecco come evitare i sigilli al contatore: tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 18/10/2022 13:29

Mentre la protesta per il caro bollette continua a montare in tutta Europa, con le persone che si riversano in strada disperate di fronte a cifre insostenibili, c’è una domanda che in tanti si stanno ponendo in vista di un inverno più difficile che mai: “Cosa succede, nello specifico, a chi non paga? Una sola bolletta è sufficiente a lasciare un’intera famiglia al buio e senza riscaldamento?”. Un quesito quanto mai attuale, visto che il numero dei morosi è in crescita tra gli italiani e potrebbe aumentare ulteriormente nel corso delle prossime settimane. Anche perché mentre i salari sono rimasti gli stessi, il prezzo di alimenti e carburante sono schizzati verso l’alto, mettendo in ginocchio anche chi prima riusciva ad arrivare tranquillamente a fine mese. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiegato da Libero Quotidiano il pericolo di vedersi privati di colpo dell’energia per uso domestico c’è, anche se non è così imminente. Non è infatti sufficiente un ritardo tra l’ultimo bollettino mav e il versamento alle Poste per vedersi chiudere automaticamente il contatore e, ma si deve passare anzitutto per i solleciti. Chi non paga la bolletta, quindi, prima di ritrovarsi al buio e al freddo riceverà dal proprio fornitore energetico un avviso bonario, che può arrivare anche a distanza di qualche settimana, cioè in corrispondenza delle nuove scadenze. (Continua a leggere dopo la foto)

Una volta arrivati anche i solleciti, i guai si faranno molto più seri in quanto, qualora l’avviso bonario non andasse a buon fine, il gestore finirebbe per passare alle “maniere forti”, ovvero una raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo è l’elemento che fa la differenza perché fissa una data (venti giorni dall’emissione e quindici dall’invio) dopo la quale si rischia davvero il distacco della luce e del gas. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel caso dell’elettricità lo stop sarà graduale, con il gestore che ridurrà prima la potenza del 15%. La “messa in mora” non può in ogni caso avvenire nei festivi e nel fine settimana e ci sono “clienti” (come ospedali, carceri e scuole) definiti “non disalimentabili”. Inoltre è possibile rateizzare le bollette: per gli utenti del mercato libero occorre chiamare il proprio fornitore e prendere visione delle modalità, per chi ha scelto il mercato tutelato è l’Arera, l’Autorità per la regolazione dell’energia delle reti e dell’ambiente, a fissare i paletti.

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