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Bollette, cambia tutto: nuove regole sui distacchi. “Milioni di famiglie rischiano di restare senza luce e gas”

Pubblicato il 18/10/2022 10:12 - Aggiornato il 18/10/2022 10:42

Siamo veramente allo sfacelo. È ormai sempre più certo che il caro-bollette potrebbe lasciare molte famiglie senza luce e gas. Come denuncia La Stampa, “le richieste di aiuto arrivano ogni giorno da tutta Italia ai consumatori: gli operatori dell’energia hanno stretto le maglie e adesso passano subito alle maniere forti. Se prima delle crisi adottavano accorgimenti come l’invio di un sollecito e il «depotenziamento» della rete, adesso – denunciano le associazioni – passano subito alla messa in mora, con il successivo, possibile, distacco della fornitura. Il tutto in tempi rapidi: dal quarantunesimo giorno dalla scadenza della bolletta non pagata e senza che arrivi il tecnico a casa, il taglio delle forniture si fa scattare direttamente dalla sede del distributore. Il problema è particolarmente sentito tra i condomini, perché gli importi rispetto agli scorsi anni sono più che raddoppiati. E nei palazzi con riscaldamento centralizzato le difficoltà si moltiplicano. Il picco verrà toccato tra dicembre e gennaio, cioè cento giorni dopo la scadenza delle fatture”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per rendere meglio l’idea, nell’articolo La Stampa riporta l’esempio di quanto accaduto a Padova, dove la società dell’energia Af Energia interromperà le forniture di gas a circa 300 condomini della provincia, a causa degli alti costi della materia prima ma soprattutto per le “insostenibili garanzie” chieste dai grossisti, lo ha annunciato lo stesso l’amministratore delegato dell’azienda, Federico Agostini. Cosa succede in questi casi? “Esiste la fornitura di ultima istanza (Fui) da parte delle aziende territorialmente competenti. Per tre mesi il condominio è coperto, se nel frattempo non trova un altro fornitore, resta con queste aziende ma con una maggiorazione di 14,39 centesimi per metro cubo (circa il 20-30% in più). Per evitare guai, alcuni condomini hanno deciso di mettere i sigilli agli impianti di riscaldamento”. (Continua a leggere dopo la foto)

È quanto deciso – ad esempio – dall’amministratore di uno stabile in provincia di Roma. Tutto questo è quindi già realtà. “In questa maniera – si legge ancora su La Stampa – nessuno consuma e non si finisce con il restare senza altre forniture essenziali come quella dell’acqua calda”. Ma che cosa succede se in un condominio due pagano e tutti gli altri invece no? “Va subito detto che il riscaldamento viene staccato a tutti solo se non viene saldata la fattura condominiale, vale a dire la bolletta comune. Saranno quindi i condomini virtuosi che dovranno pagare anche le quote di quelli morosi per continuare a onorare questa bolletta comune. Successivamente, l’amministratore dovrà richiedere il pagamento delle quote ai condomini non in regola, mediante sollecito o diffida tramite legale oppure giudizialmente (ad esempio con ricorso per decreto ingiuntivo)”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Se prima gli operatori dell’energia con i propri clienti utilizzavano la piuma adesso sono passati alla frusta – racconta Furio Truzzi, presidente di Assoutenti –. In pratica, nella, gran parte dei casi, hanno abbandonato tutti quegli accorgimenti con cui trattavano i clienti che non pagavano con puntualità”. I casi che potrebbero finire nel mirino già nelle prossime settimane sono davvero tanti. Secondo Facile.it, negli ultimi nove mesi l’aumento del prezzo dell’energia ha portato 4,7 milioni di italiani a saltare il pagamento di una o più bollette. Intanto le associazioni di consumatori vogliono chiedere al nuovo governo una moratoria sui distacchi, interventi di garanzia creditizia da parte dello Stato per le imprese che non ce la fanno a pagare, rateizzazioni più lunghe (oltre i dieci mesi) e un Osservatorio Arera sulle modifiche unilaterali dei contratti.

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