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“Bollette illegali: ecco quali sono”. Interviene l’Antitrust: cosa hanno scoperto. Occhio, potrebbe riguardare tutti

Pubblicato il 17/10/2022 07:27 - Aggiornato il 17/10/2022 10:00

Violazione da parte di alcune società di luce e gas del mercato libero del Dl Aiuti bis. In pratica stanno modificando unilateralmente i contratti a prezzo fisso, alzando i prezzi, nonostante la legge avesse vietato di farlo fino al 30 aprile 2023. Gli anziani di un tempo avrebbero detto: “È tutto un magna magna”. E mentre specula la politica, speculano i colossi dell’energia, speculano i rivenditori, speculano praticamente tutti… a rimetterci sono i cittadini, i comuni mortali che non sanno più come fare per pagare le bollette. E proprio le bollette, che sono arrivate a prezzi esorbitanti, ora finiscono sotto la lente dell’Antitrust e l’Arera, l’autorità di regolazione dell’energia elettrica e del gas, a causa di pratiche commerciali ritenute scorrette. “L’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia e lo stato di incertezza generale causato dalle tensioni internazionali stanno coinvolgendo sia i consumatori che gli operatori del settore energetico, traducendosi talvolta in iniziative che possono configurarsi come pratiche commerciali scorrette o violazioni della regolazione di settore”, spiegano in una nota congiunta l’Antitrust e l’Arera. Ma quali sono queste pratiche “censurate” dalle authority? (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiega Qui Finanza, “a testimoniare queste pratiche scorrette diverse segnalazioni pervenute alle due Autorità, da parte di consumatori, per violazioni dell’articolo 3 del DL Aiuti bis, che prevede la sospensione delle clausole contrattuali che consentano modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale relativamente alla definizione del prezzo, fino al 30 aprile 2023. Inoltre, all’articolo 2 lo stesso decreto dispone che siano “inefficaci” i preavvisi comunicati, per queste stesse finalità, prima della data di entrata in vigore del decreto e fino al 30 aprile 2023, a meno che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate. Le due autorità, alla luce degli approfondimenti svolti congiuntamente e delle segnalazioni pervenute, hanno dato anche qualche chiarimento in merito alle regole e strumenti disponibili per consentire a consumatori ed imprese una corretta interpretazione dei reciproci comportamenti”. C’è da prestare attenzione, soprattutto se si sono visti raddoppiati o triplicati i costi delle bollette. Come difendersi? (Continua a leggere dopo la foto)

Se vi fosse comunicata una modifica unilaterale del contratto, vi basterà rispondere inviando un reclamo scritto che sapete che le rimodulazioni sono attualmente sospese e che denuncerete la cosa. Per fare questo, il consiglio è comunque di contattare o rivolgersi le varie associazioni dei consumatore. A questo vanno aggiunte alcune importanti informazioni. È necessario sapere che si parla di variazioni unilaterali delle condizioni contrattuali (art. 13 Codice di condotta commerciale) in quei casi in cui, “1 – durante il periodo di esecuzione e di validità di un contratto di fornitura, il venditore decide di avvalersi, per giustificato motivo, di una clausola contrattuale legittima nella quale è prevista esplicitamente la possibilità di variare unilateralmente specifiche condizioni contrattuali, eccetto che in questa fase e fino alla scadenza del 30 aprile 2023 (ambito di applicazione articolo 3 Dl Aiuti Bis); 2 – le variazioni automatiche delle condizioni economiche (art. 13 Codice di condotta commerciale) sono quegli aggiornamenti già previsti dalle condizioni contrattuali all’atto della stipula (aumento prezzo unitario, scadere di sconti o promozioni, passaggio da prezzo fisso a variabile e così via), che non sono ritenuti modifica unilaterale delle condizioni economiche e quindi non rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo 3 del Dl Aiuti Bis; 3- i rinnovi delle condizioni economiche, cioè la stipula di un nuovo contratto alle medesime condizioni, non costituiscono un’ipotesi di variazione unilaterale, anche se il rinnovo può essere variamente regolato nell’ambito di un contratto concluso tra le parti. Nel caso delle cosiddette offerte PLACET, dove le condizioni sono interamente stabilite dall’Autorità ad eccezione del prezzo di cui l’Autorità stabilisce solo la struttura, la regolazione prevede un specifica procedura di rinnovo ogni 12 mesi che non rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 3″. (Continua a leggere dopo la foto)

Quando allora le modifiche sono unilaterali e temporaneamente illegittime? Spiega ancora Qui Finanza: “Vi sono due casi di illegittimità per modifica unilaterale del contratto. Il primo caso ricorre quando il fornitore avanza una proposta di rinegoziazione per sopravvenuto squilibrio delle prestazioni a causa dell’aumento dei prezzi (di solito gli operatori invocano la forza maggiore), una situazione che potrebbe determinare una “eccessiva onerosità” e portare alla risoluzione “giudiziale” del contratto ma dovrebbe essere in ogni caso disposta da un giudice“. Il secondo caso di illegittimità è relativo all’esercizio del diritto di recesso dal contratto di fornitura con i propri clienti, anche con effetto immediato e con conseguente attivazione dei servizi di ultima istanza. “Bene, ottima notizia! Accolte le tesi del nostro esposto”, commenta Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, che si è fatta promotrice di diverse segnalazioni di bollette illegali.

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