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“Solo 3 giorni alla settimana…” Bill Gates, la profezia che ci vuole tutti disoccupati

Pubblicato il 24/11/2023 17:29

Alcuni anni fa si parlava di “decrescita felice” come una soluzione alternativa alla crisi economica e sociale. Un cambiamento di paradigma cristallizzato nello slogan You’ll own nothing. And you’ll be happy (“Non avrai niente e sarai felice”), manifesto perfetto delle politiche dei signori del World economic forum di Davos. Ora, l’onnipresente “filantropo” Bill Gates, in acclarato delirio di onnipotenza – basti pensare all’idea di oscurare il sole –, massimo finanziatore dell’Intelligenza artificiale attraverso la OpenAI, ci anticipa i suoi piani per un futuro distopico che, soltanto sino a pochi anni fa, avremmo bocciato come fantascienza. E dunque: “L’Intelligenza artificiale sarà rivoluzionaria come il PC”; ma soprattutto: “L’uomo lavorerà solo 3 giorni a settimana”. Insomma, Gates si dice convinto che l’essere umano potrà lavorare a breve solo per tre giorni a settimana grazie a Intelligenza artificiale e robot. I padroni dell’Universo vogliono renderci tutti disoccupati? Ci toglieranno anche il lavoro, in nome delle magnifiche sorti e progressive della nuova umanità? Sono domande legittime, a meno che non si pensi che tutto ciò sia fatto per il bene dell’umanità stessa. (Continua a leggere dopo la foto)
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 gates AI lavorare 3 giorni

I rischi

È appena il caso di ricordare i pericolosissimi rischi che uno sviluppo incontrollato dell’AI possa cagionare: ne abbiamo scritto soltanto ieri. Secondo il multimiliardario di Seattle, a breve la settimana lavorativa potrebbe sensibilmente ridursi: “Se alla fine si arriverà a una società in cui si dovrà lavorare solo tre giorni alla settimana, probabilmente andrà bene”, le parole di Gates riportate dal sito del Corriere della Sera, rilasciate al podcast What Now? di Trevor Noah. “Le macchine possono produrre tutto il cibo e le cose”, è l’infausta profezia, sicché le persone non dovranno più lavorare cinque giorni alla settimana per guadagnarsi lo stipendio. Ma, a questo punto, non ci si può non domandare, visto che il lavoro sarà dimezzato, cosa ne sarà degli stipendi dei lavoratori “inutili”, verranno dimezzati anch’essi? Il folle treno del progresso non può avanzare se si fa terra bruciata tutto intorno, e non si può accettare in maniera acritica le proposte più folli solo perché portate avanti da un supposto filantropo. Gates immagina un mondo in cui macchine avanzate si occupino delle attività più onerose e ripetitive, liberando gli esseri umani per attività più creative e gratificanti. “Non credo che l’impatto dell’AI sarà drammatico come la rivoluzione industriale, ma sicuramente sarà grande come l’introduzione del PC”, aveva scritto lo scorso luglio all’interno del suo blog Bill Gates, specificando come: “Le applicazioni di elaborazione testi non hanno eliminato il lavoro d’ufficio, ma lo hanno cambiato per sempre. I datori di lavoro e i dipendenti hanno dovuto adattarsi e ci sono riusciti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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 gates AI lavorare 3 giorni

Bill Gates e le sue “profezie”

Francamente, la cosa ci inquieta non poco e ci dovrebbe porre dinanzi a sfide etiche, sociali ed economiche. Lo scorso mese di marzo, Bill Gates aveva già scritto che il rapido avanzamento dell’Intelligenza artificiale cambierà “il modo in cui le persone lavorano, impareranno, viaggeranno, otterranno assistenza sanitaria e comunicheranno tra loro”. Non siamo nuovi alle profezie di Gates, anzi alle sue self-fulfilling prophecies come dicono gli americani (“profezie che si autoavverano”), ci basti pensare all’avvertimento lanciato nel 2015, allorché aveva previsto l’arrivo di un virus altamente contagioso, e ci soffermiamo solo brevemente sul fatto che il fondatore di Microsoft è il massimo investitore privato nella Organizzazione mondiale della sanità. Un disegno perverso di controllo sociale, attraverso la salute e, ora, anche il lavoro, è il rischio più che evidente. (Continua a leggere dopo la foto)

 gates AI lavorare 3 giorni

I primi (allarmanti) segnali

Ad ogni modo, i dipendenti delle aziende stanno già perdendo il posto di lavoro a causa dell’intelligenza artificiale: la Bluefocus Intelligent Communications Group Co., uno dei più importanti gruppi di media e pubbliche relazioni in Cina, ha deciso di licenziare i suoi copywriter per assumere i chatbot, e in un’intervista al quotidiano Bloomberg Arvind Krishna, Ceo di IBM, ha spiegato che la sua azienda sta ridisegnando il piano per le assunzioni previsto per il futuro: circa il 30% dei ruoli di back-office potrebbe essere sostituito dall’intelligenza artificiale. Non si tratta, peraltro di una tesi inedita, poiché anche Jamie Dimon, il Ceo di JPMorgan, come ricorda TgCom24, aveva affermato che la prossima generazione di lavoratori avrà una settimana lavorativa più breve grazie all’intelligenza artificiale: secondo la sua previsione, “si lavorerà 3 giorni e mezzo alla settimana”. D’altronde, abbiamo già scritto di come, secondo le previsioni degli analisti di un’altra colossale banca d’affari, la Goldman Sachs, l’Intelligenza artificiale, “entro 7 anni”, potrebbe sostituire 300 milioni di lavoratori a tempo pieno.

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