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“Lo vede o no?” Patriarcato, Crepet si scatena contro Antonella Viola: il VIDEO dello scontro

Pubblicato il 24/11/2023 09:25 - Aggiornato il 25/11/2023 09:10

Il drammatico caso di Giulia Cecchetin, la giovane studentessa veneziana uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, continua a tenere banco nei salotti televisivi italiani, accenendo anche scontri molto feroci tra gli ospiti chiamati di volta in volta a esprimere la propria opinione in merito. L’ultimo, acceso faccia a faccia è andato in scena durante l’ultima puntata del programma PiazzaPulita, condotto da Corrado Formigli su La7. Mentre si parlava del terribile omicidio, si sono infatti scaldati gli animi tra lo psichiatra Paolo Crepet e la virologa Antonella Viola, protagonisti di un faccia a faccia decisamente sopra le righe. (Continua a leggere dopo la foto)
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crepet antonella viola

A dividere i due ospiti è stato il tema della società patriarcale, espressione che ha subito provocato scintille. “Io sono figlio di una generazione certamente patriarcale – ha detto Crepet – A questo patriarcato ho visto anche critiche, mia madre ha fondato un centro per aiutare le giovani donne 50 anni fa, quando a Padova era molto difficile fare questo. È andata controcorrente, sono molto orgolioso di essere figlio di una donna così forte”. (Continua a leggere dopo la foto)

crepet antonella viola

“Certo, le regole dei maschi ci sono – ha spiegato ancora Crepet – so bene che nelle università sono quasi tutti maschi apicali. Ma ci sono anche dei cambiamenti: perché non dobbiamo vedere le cose che cambiano. C’è anche una rettrice…”. A quel punto, però, lo psichiatra è stato interrotto da Antonella Viola: “Sì, una rettrice. Ma una su dieci”. (Continua a leggere dopo la foto)

crepet antonella viola

Crepet ha sottolineato: “Va bene, allora non va bene neanche quella lì? Non sto dicendo che basta, ma dico che c’è un lavoro”. Viola, però, lo ha nuovamente incalzato: “Un lavoro lento!”. “Lento, molto lento – ha concluso lo psichiatra – ma il lavoro culturale non deve assomigliare al potere. Altrimenti facciamo le quote rosa”.

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