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Biden come Bill Gates: “Presto ci sarà una nuova pandemia”

Pubblicato il 15/04/2021 14:36

Poco tempo fa era stato Bill Gates a dirlo: “Prepariamoci perché presto arriverà una nuova pandemia”. Subito dopo gli aveva fatto eco la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen: “L’Europa si prepari a una stagione di pandemie”. E ora si aggiunge alla lista il presidente degli Usa Joe Biden. A margine delle dichiarazioni che riguardavano il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan, il presidente Joe Biden ha sganciato la ‘bomba’, passando quasi inosservato: “Nel mondo ci sarà un’altra pandemia. Bisogna rafforzare il sistema sanitario globale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel riportare la notizia che ha subito fatto il giro del mondo, affaritaliani.it si chiede con ironia: “Biden ha la palla di vetro dove legge il futuro?”. Ovviamente no, ma il presidente degli Stati Uniti – così come Bill Gates e Ursula von der Leyen – sa semplicemente qualcosa che noi comuni mortali ancora non conosciamo. Come scrive anche Alessandro Grandi, “probabilmente i servizi segreti Usa stanno valutando i rischi di una possibile futura guerra batteriologica e lo hanno informato. E stanno correndo ai ripari”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Una possibile conferma arriva dalle indiscrezioni che escono dai palazzi dell’intelligence. “Le agenzie di spionaggio e controspionaggio, infatti, sostengono che ‘ad oggi non sappiamo esattamente dove, quando e come il Covid 19 sia inizialmente stato trasmesso e non c’è nessuna certezza sulla sua origine’. Le teorie, condivise, sostengono che il virus possa avere avuto inizio in diversi modi: il contatto dell’uomo con animali infetti e l’incidente di laboratorio. Fin qui nulla di nuovo. Almeno è quello che ha riferito martedì il direttore del National Intelligence, Avril Haines, davanti al Senato americano”. (Continua a leggere dopo la foto)

Concorda sulla questione anche la Cia che ha aggiunto: “La leadership cinese non è stata pienamente disponibile o trasparente nel lavorare con l’Oms. Stiamo facendo tutto il possibile e usando tutte le risorse disponibili per tentare di venirne a capo”. Quindi, un colpo al cerchio e uno alla botte. Di fatto, tutte le agenzie Usa che lavorano sotto copertura stanno producendo sforzi mai visti prima, al lavoro ci sono anche esperti di cyber security, per arrivare a una soluzione.

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