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“No al Green pass, è discriminatorio”. L’appello dello storico Barbero e degli altri prof

Pubblicato il 06/09/2021 10:36

Mentre tutti i media allineati continuano a raccontare la balla che i No Green pass sono una massa di ignoranti poco istruiti e quindi per questo non riescono a capire i benefici del vaccino e delle norme del “governo dei migliori”, un nutrito gruppo di accademici e docenti universitari di spessore si riunisce per redigere e lanciare un appello per dire “No al green pass”. Tra i firmatari, spicca il nome del noto storico Alessandro Barbero, volto noto della tv e punto di riferimento di migliaia di giovani che lo seguono ammaliato nel suo modo di raccontare la Storia. Barbero, in un recente incontro, ha attaccato pubblicamente e senza timore il Green pass. L’appello dei docenti universitari contro la natura discriminatoria del green pass, nasce – scrivono – “per ribadire che l’Università è un luogo di inclusione e per avviare un serio e approfondito dibattito sui pericoli di una tale misura, evitando ogni forma di esclusione e di penalizzazione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Scrivono i professori, tra cui Barbero: “Dal primo settembre per frequentare le università italiane, sostenere gli esami e seguire le lezioni si deve essere in possesso del cosiddetto “green pass”. Tale requisito deve essere valido per docenti, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario e studenti e ciò estende, di fatto, l’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico. Molti tra noi hanno liberamente scelto di sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid-19, convinti della sua sicurezza ed efficacia”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Tutti noi, però, reputiamo ingiusta e illegittima la discriminazione introdotta ai danni di una minoranza, in quanto in contrasto con i dettami della Costituzione (art. 32: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”) e con quanto stabilito dal Regolamento UE 953/2021, che chiarisce che “è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono state vaccinate” per diversi motivi o “che hanno scelto di non essere vaccinate”. Nello specifico della realtà universitaria, i docenti sottoscrittori di questo pubblico appello ritengono che si debba preservare la libertà di scelta di tutti e favorire l’inclusione paritaria, in ogni sua forma”. (Continua a leggere dopo il video)

“Nella situazione attuale, o si subisce il green pass, oppure si viene esclusi dalla possibilità di frequentare le aule universitarie e, nel caso dei docenti, si è sospesi dall’insegnamento: tutto questo viola quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione e rappresenta un pericoloso precedente. In sostanza, la “tessera verde” suddivide infatti la società italiana in cittadini di serie A, che continuano a godere dei propri diritti, e cittadini di serie B, che vedono invece compressi quei diritti fondamentali garantiti loro dalla Costituzione (eguaglianza, libertà personale, lavoro, studio, libertà di associazione, libertà di circolazione, libertà di opinione)”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Quella del “green pass” è una misura straordinaria, peraltro dai contorni applicativi tutt’altro che chiari, che, come tale, comporta rischi evidenti, soprattutto se dovesse essere prorogata oltre il 31 dicembre, facendo affiorare alla mente altri precedenti storici che mai avremmo voluto ripercorrere. Auspichiamo che si avvii un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto (incluse le sue fondamentali componenti amministrativa e studentesca), per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti, per garantire il diritto allo studio e alla ricerca e l’accesso universale, non discriminatorio e privo di oneri aggiuntivi (che sono, di fatto, discriminatori) a servizi universitari”. (Continua a leggere dopo la foto)

Concludono i professori: “Chiediamo pertanto che venga abolita e rifiutata ogni forma di discriminazione”. Visualizza a questo link i sottoscrittori, tra cui il prof. Barbero. Speriamo che almeno a loro il governo ora dia retta. In fondo, non sono quella massa di ignoranti e scalmanati che vogliono far sembrare nei cinegiornali.

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