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Scuola, blitz del M5S: con un emendamento danno i pieni poteri alla Azzolina. È rivolta

Pubblicato il 22/12/2020 16:31

Un vero e proprio blitz targato 5Stelle quello che si è consumato nella commissione Cultura della Camera nella notte del 19 dicembre. Dopo aver raccontato di quello che ha permesso a Di Maio di assumere 200 persone al ministero degli Affari Esteri, ora siamo qui a raccontare dell’emendamento che consegnerà alla Azzolina – nientepopodimeno – i pieni poteri sulla scuola. A raccontare come sono andate le cose ci ha pensato Corrado Zunino su Repubblica: “Con un emendamento firmato dalla cinquestelle Alessandra Carbonaro, il ministero dell’istruzione ha preso pieni poteri su alcune questioni centrali per la scuola italiana: l’esame di Maturità, che entro il prossimo gennaio dovrà essere definito, quello di Terza media e, ancora, la valutazione degli studenti e le bocciature”.

“Si affida al ministero dell’Istruzione”, si legge nel testo di Carbonaro, “la possibilità di adottare specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e lo svolgimento dei medesimi esami, tra le quali quelle che sono state previste per l’anno scolastico 2019-2020”. Per l’appunto, l’esame breve. Come per il giugno scorso, ora si prevede una cifra – 30 milioni di euro, puntualmente sottratti dal Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa – per consentire gli esami nelle scuole statali e nelle paritarie secondo “gli standard di sicurezza sanitari”. Allora, furono 41,23 milioni.

“La discussione su Maturità e valutazione non è neppure partita, in alcuna sede, tanto meno in Parlamento. Un gruppo ministeriale, guidato dal direttore generale Max Bruschi, ha lavorato in silenzio sull’argomento ispirando questo emendamento che ora consente alla ministra Lucia Azzolina di scegliere l’impianto della Maturità e l’eventuale “tutti promossi” (fu così l’anno scorso) attraverso una semplice ordinanza interna”.

Tra i pochi ad alzare la voce, Maurizio Lupi e Gabriele Toccafondi, il responsabile scuola per Italia Viva, che dice: “Con questo emendamento sembra che sarà il ministero, senza confronto, a decidere su esami di Stato e verifica degli apprendimenti di questo anno scolastico. Faccio difficoltà a capire i tempi, la fretta: siamo a dicembre e c’è tutto lo spazio per una discussione politica e di merito. Faccio fatica, ancora, a comprendere la modalità perché su un tema simile la discussione in Parlamento è fondamentale. In maggioranza non c’è stata, fin qui, alcuna discussione”. Pieni poteri sulla scuola alla Azzolina, dunque. Si può star tranquilli!

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