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Autostrade, l’ultima vergogna: i manager Aspi si alzano lo stipendio

Pubblicato il 17/05/2021 12:59

Sotto gli occhi volutamente chiusi di un Movimento Cinque Stelle che un tempo invocava la revoca delle concessioni alla famiglia Benetton salvo poi invertire completamente la rotta, succede che i manager di Autostrade per l’Italia si aumentino lo stipendio, come niente fosse. Spaventati dall’ipotesi che la cessione alla cordata guidata da Cassa Depositi e Prestiti possa mettere in pericolo il proprio futuro. E quindi decisi a massimizzare i guadagni prima, eventualmente, di levare le tende. Il 10 maggio 2021 è così andato in scena un consiglio d’amministrazione che ha deliberato un salto in avanti nei compensi per tutti i top manager, nel silenzio della politica.

Autostrade, l'ultima vergogna: i manager Aspi si alzano lo stipendio

Ecco allora, per esempio, che l’amministratore delegato Roberto Tomasi ha visto il suo compenso salire da 635 mila euro a 750 mila l’anno, con un aumento pari a circa il 18%. Davvero niente male. Stessa, piacevolissima sorte per il responsabile leglai Amedeo Gagliardi e quello della finanza Alberto Milvio, e che a loro volta percepiranno un incremento della retribuzione fissa che sarà riconosciuto dagli acquirenti di Autostrade in base alle regole di mercato.

Dopo la tragedia del Ponte Morandi, incentivi variabili e bonus vari erano stati sospesi, ma è ora la stessa offerta avanzata dal gruppo capitanato da Cdp, scrive Repubblica, a prevedere aumenti per il managment, con l’obiettivo di ingaggiarlo nel periodo che intercorre tra la firma dell’accordo e la vendita effettiva, attesa entro marzo 2022. Una notizia, quello dell’aumento di stipendio per i top manager, che ha lasciato ovviamente allibite le famiglie delle vittime del dramma di Genova.

La testata ligure Primo Canale ha raccolto le testimonianze di alcuni dei parenti di chi, in quel drammatico 14 agosto 2018, ha perso la vita. Come Paola Vicini, che non ha mai più potuto abbracciare il figlio Mirko, una delle 43 vittime del crollo, e che oggi racconta: “È tutto sempre più surreale. Ogni giorno apprendiamo notizie che sono lontane dalla realtà. Poverini, non hanno più preso i premi dal 2018 e quindi per loro è giusto recuperare quei soldi”. Stesso pensiero di Giuseppe Matti Altadonna, padre di Luigi, anche lui scomparso: “Sembra di essere su marte, in un mondo normale queste cose non dovrebbero accadere. Questi hanno in testa solo soldi, non hanno un minimo di pudore. Sono cinici, arroganti, sono degli assassini”.

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