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Arriva la nuova bolletta. Ecco come sarà e come cercheranno di “nascondere” gli aumenti

Pubblicato il 27/09/2022 09:15

L’incubo bollette rischia di diventare un temuto appuntamento italiano per gli italiani, che finora si era abituati a controllare la cassetta delle lettere ogni sessanta giorni. A stabilirlo è stata l’Autorità per l’energia, che ha accolto una delle richieste avanzate dall’Unione nazionale consumatori nella consultazione sulla delibera dello scorso luglio sui nuovi metodi di determinazione delle tariffe per il mercato tutelato.

“Grazie a noi, sarà possibile avere anche nel mercato tutelato del gas fatture mensili, invece che bimestrali. Un passo avanti molto importante per evitare bollette insostenibili per le famiglie o possibili conguagli esagerati” ha spiegato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. A differenza di altre associazioni – si legge nella nota – l’Unc condivide la nuova metodologia di definizione del prezzo di Arera, perché in tal modo si potrà evitare di far pagare ai consumatori il prezzo folle del gas avuto nel mese di agosto che avrebbe mandato definitivamente in tilt i bilanci delle famiglie, e si potrà beneficiare di un immediato trasferimento degli effetti di eventuali iniziative nazionali ed europee.

Una decisione che ha però scatenato subito la reazione allarmata del Codacons, che ha paventato forti rischi per le famiglie italiane: “L’invio mensile delle bollette del gas produrrà un aggravio di costi a carico dei consumatori, così come l’aggiornamento mensile e non più trimestrale delle tariffe, che rappresenta una scelta dannosa per gli utenti, afferma l’associazione in una nota”.

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha così annunciato un ricorso al Tar “contro qualsiasi decisione dell’Autorità che dovesse modificare il periodo di fatturazione del gas, al pari di quanto fatto per l’aggiornamento mensile delle tariffe, sul quale pende un ricorso del Codacons. Questo perché l’invio mensile delle bollette non solo non determinerà alcun vantaggio per gli utenti, non avendo alcun effetto sulle tariffe, ma produrrà un aggravio dei costi a carico delle società fornitrici, costi che saranno scaricati sui consumatori finali”.

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