Il governo invierà altre armi all’Ucraina, col trucco però. Un trucco permesso dai sotterfugi parlamentari e dagli inciuci. Protagonisti? Di nuovo i 5 Stelle, che sui media dicono una cosa e poi in Aula ne votano un’altra. Conte ribadisce il No alle armi ma poi rassicura che non farà cadere Draghi. Tradotto? Si troverà un accordo e i 5 Stelle daranno il loro via libera. Dov’è dunque il punto di incontro? Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il premier sta cercando di mediare per arrivare a una risoluzione della maggioranza che, in vista delle comunicazioni del capo del governo del 21 giugno sulla guerra in Ucraina, eviti completamente ogni tipo di riferimento all’invio di armi all’Ucraina. Dunque la questione è tutta linguistica. Basterà non far comparire nei testi ufficiali la parola “armi” e il gioco è fatto. (Continua a leggere dopo la foto)

Il tentativo è quello di arrivare così a un compromesso tra le posizioni “pacifiste” di Conte e Salvini e la linea che prevede il rispetto degli impegni presi con la Nato, Stati Uniti in testa, di Pd, Forza Italia e centristi (renziani e non solo). “In sostanza, la via d’uscita potrebbe essere quella di non scrivere praticamente nulla nella risoluzione di maggioranza lasciando tutta la responsabilità al presidente del Consiglio. Ed è evidente che poi ogni forza politica interpreterà le parole di Draghi a suo piacere”. Sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il capo del governo non pronuncerà mai le parole “invio di armi all’Ucraina” ma con un giro di parole ben studiato a tavolino si limiterà a dire, più o meno, che l’Italia, pur impegnata al massimo per la soluzione pacifica e diplomatica del conflitto, in accordo con i suoi alleati continuerà a sostenere l’Ucraina nella lotta contro l’invasione russa. (Continua a leggere dopo la foto)

Traduzione? Continueremo a mandare armi a Kiev, pur senza dirlo per cercare di evitare lo strappo di Movimento 5 Stelle e Lega. D’altronde è impossibile tornare indietro. “Draghi e anche Mattarella non lo consentirebbero”, spiega un deputato centrista della maggioranza. “Non scherziamo, abbiamo preso impegni con Ue, Nato e Usa”. Basterà il compromesso al quale sta lavorando Palazzo Chigi? Conte e Salvini si accontenteranno dell’escamotage? O voteranno contro le armi all’Ucraina provocando la crisi di governo? Draghi cerca la mediazione, pur nel rispetto della parola data. Prima di tutto a Joe Biden.
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