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“Siamo morti”. La protesta degli ambulanti stesi a terra dopo il nuovo stop alle bancarelle

Pubblicato il 16/03/2021 14:47

Gli ambulanti manifestano tutto il loro dissenso. Si sdraiano in terra davanti alla Prefettura di Torino. Protestano contro l’ennesimo blocco delle attività extralimentari nei mercati. Il nuovo Governo ha confermato la serrata per i mercatali extralimentari nelle zone a più alto rischio di contagio, e il Piemonte è in zona rossa. Una scelta che non è andata giù alla categoria: “Voremmo lavorare come i nostri colleghi dell’alimentare – dice Giancarlo Nardozzi del sindacato Goia a La Stampa – In alternativa ci aspettiamo dei ristori rapidi e adeguati”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Dietro gli ambulanti – continua – ci sono famiglie e mutui da pagare, non possiamo permetterci altre settimane a zero con in più le tasse sulle spalle”. Così i rappresentanti dei mercati si sono ritrovati questa mattina davanti alla Prefettura, per chiedere risposte chiare da Roma. “Non abbiamo intenzione di fermarci. Siamo pronti a smettere soltanto davanti ai fatti, siamo stanchi delle parole a vuoto da parte delle istituzioni centrali – continua Nardozzi – Sarà una protesta a oltranza: organizzeremo altri flash mob a sorpresa nei prossimi giorni”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Lo stop per il settore extralimentare – spiega ancora La Stamp – arriva a pochi mesi di distanza da quello che ha preceduto il Natale. Già in quella occasione la categoria si era fatta sentire piazzando simbolicamente dei rotoli di carta igienica e della biancheria intima sui banchi: due tra i prodotti essenziali la cui vendita è concessa in zona rossa. Gli ambulanti lamentano soprattutto “la concorrenza sleale del web e dei centri commerciali: basta guardare i dati delle vendite online a partire da marzo dello scorso anno”. (Continua a leggere dopo la foto)

I negozi sul web hanno fatto fatturati da record “a nostre spese, mentre noi eravamo chiusi -accusa Fabrizio Sapienza, rappresentante degli ambulanti di piazza Benefica- E poi dove mettiamo i supermercati con le file incontrollate? Chiediamo solo di lavorare in sicurezza: siamo preparati con i controlli all’ingresso dei mercati e i contingentamenti”.

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