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Altro che festeggiamenti: con il piano Autostrade finiremo per pagare due volte

Pubblicato il 24/07/2020 15:45

Il primo passo lungo il difficile cammino che vede il governo impegnato a rispettare gli annunci, lasciando che Cassa Depositi e Prestiti subentri alla famiglia Benetton all’interno di Autostrade per l’Italia, è stato fatto: il Piano Economico e Finanziario per i prossimi 5 anni è infatti stato approvato dai consigli di amministrazione di Aspi e Atlantia e inviato al Ministero dei Trasporti, fissando così su carta quanto annunciato in questi giorni concitati. Compreso il nuovo piano tariffario, che risponderà alle linee guida dell’Authority dei Trasporti e vedrà così fissato a 7,09% pre tasse il ritorno sul capitale massimo per i nuovi investimenti.

Altro che festeggiamenti: con il piano Autostrade finiremo per pagare due volte

Tariffe calmierate e maggiori investimenti rischiano però di rendere meno attraenti le prospettive dei nuovi arrivati, ovvero proprio Cassa Depositi e Prestiti e i fondi infrastrutturali. Proprio Cdp continua a ragionare sulla cifra totale che dovrà elargire: l’ipotesi più gettonata è quella di un ammontare complessivo tra i 3 e i 4 miliardi, con uno schema per scalare Aspi che avverrà in due fasi, con i Benetton nel frattempo obbligati a non distribuire dividendi per almeno due anni. Ma lo schema continua a suscitare qualche perplessità.

Altro che festeggiamenti: con il piano Autostrade finiremo per pagare due volte

I soldi di Cassa Depositi e Prestiti non sono, da un punto di vista prettamente tecnico, soldi pubblici. Nelle casse della controllata del Tesoro si trovano i risparmi postali degli italiani, e tutti gli investimenti di Cdp prevedono un ritorno remunerativo, compreso quello in Autostrade. Ma sono pur sempre soldi dei cittadini italiani. Che rischiano quindi di subire una doppia beffa. Per questo l’intera operazione è estremamente delicata: al momento l’incertezza più grande resta quella del valore di Autostrade, difficile da stabilire. Si parla di 4 miliardi, ma non ci sono ancora posizioni definitive.

Altro che festeggiamenti: con il piano Autostrade finiremo per pagare due volte

Resta poi lo scoglio dei 7 miliardi inseriti nel Milleproroghe, quelli che prima o poi andrebbero pagati dallo Stato ad Aspi. Il viceministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancellieri ha spiegato che “i sette miliardi diventerebbero la cifra che dovrebbe sborsare il nuovo concessionario, una volta messi a gara i tratti oggi gestiti da Autostrade”. Ma la questione è tutt’altro che chiusa. In conto vanno tenuti anche gli investimenti da 14,5 miliardi fino al 2038 (di cui 7,5 miliardi già cantierabili) che ovviamente finiranno in capo al nuovo azionista. Tanti nodi ancora da sciogliere, insomma. Mentre il titolo della società dei Benetton vola in borsa e Conte, inspiegabilmente, continua a esultare.

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