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Più ricoverati e morti fra i vaccinati che fra i non vaccinati: il caso degli ultraottantenni

Pubblicato il 27/09/2021 09:58

Val la pena leggere l’analisi dei dati pubblicata da Il Tempo in merito al sorpasso che c’è stato in termini di contagi, ospedalizzazioni, terapie intensive – e purtroppo anche decessi – fra vaccinati con doppia dose e non vaccinati. “È accaduto per la fascia di età degli ultraottantenni per la prima volta con i dati mensili del bollettino di sorveglianza dell’Istituto superiore di Sanità pubblicato sabato 25 settembre. Sopra gli 80 anni i contagi fra ciclo completo sono il 72,8% del totale, quelli fra i non vaccinati il 25%. Le ospedalizzazioni sono state 1.207 (61,3%) nei vaccinati completi contro le 714 (36,2%) dei non. I ricoveri in terapia intensiva sono stati 57 (55,3%) di vaccinati completi e 44 (42,7%) di non”. (Continua a leggere dopo la foto)

Scrive Il Tempo: “E per la prima volta la prevalenza si è censita anche nei decessi: 364 (50,6%) fra i doppia dose e 338 (47%) fra i non. Ora sta iniziando ad accadere la stessa cosa nella fascia di età 60-79 anni. Già qui i contagi sono in superiori fra i vaccinati (55,8%) che fra i non (39,6%). Sono dati che inevitabilmente fanno rumore nelle fila di chi non si fida del vaccino, ma sono semplicemente la conseguenza matematica (lo chiamano il “paradosso”) di alte percentuali di vaccinazioni. Sopra gli 80 anni si sono vaccinati 4.177.484 italiani (91,6% del totale), e senza vaccino sono restati in tutto in 283.500 italiani”. (Continua a leggere dopo la foto)

Siccome le due dosi hanno una copertura contro la variante Delta di circa il 90% (meno per il semplice contagio), è chiaro che il 10% che risulta non coperto pur avendo avuto i vaccini è come se non avesse mai visto una siringa, quindi ha le stesse possibilità di contagio, ospedalizzazioni, terapia intensiva ed evento letale dei non vaccinati. “Il 10% degli ultraottantenni vaccinati è fatto quindi di 417.748 persone, il 50% di più del numero dei non”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Quindi – conclude il quotidiano – è normale che più persone finiscano nei guai anche seri per il Covid in questo gruppo di vaccinati senza protezione che nel gruppo più esiguo di non. Ma è difficile da fare capire, anche perché finora la sola soluzione escogitata dal governo è stata negare questa possibilità. Che invece si è puntualmente verificata come avevamo previsto”.

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