C’è un inverno alle porte che si preannuncia durissimo, tra il caro bollette che rischia di mettere in ginocchio tante famiglie e i razionamenti imposti dal governo. Ci sono materie prime dal prezzo più che raddoppiato. E ci sono tante aziende, purtroppo, che hanno già iniziato ad alzare bandiera bianca, chiudendo per sempre le porte dopo anni di onorata attività, come vi stiamo raccontando da giorni sulle pagine del Paragone. Infine c’è un governo, quello guidato da Mario Draghi, che continua a promettere aiuti che non si vedono mai. E nel frattempo, dirotta verso l’Ucraina un vero e proprio tesoretto.
Come rivelato dall’Adnkronos, sono addirittura 700 i milioni di euro stanziati dall’Italia in favore dell’Ucraina attraverso l’articolo del decreto legge aiuti ter ‘Partecipazione dello Stato italiano al programma di assistenza macro finanziaria eccezionale in favore dell’Ucraina’. La misura è contenuta nella bozza del decreto legge aiuti ter, all’esame del Cdm e ha subito scatenato violente proteste da parte degli utenti, che si sono scatenati nei commenti per una decisione arrivata mentre tante famiglie chiedono disperatamente aiuto allo Stato.
”Il ministero dell’Economia – si legge nel testo- è autorizzato a porre in essere tutti gli atti ed accordi necessari per la partecipazione dello Stato italiano al programma e al relativo rilascio della garanzia dello Stato, per un importo complessivo massimo di euro 700 milioni per l’anno 2022, per la copertura, nei limiti della quota di spettanza dello Stato italiano, dei rischi sostenuti dall’Unione europea”.
Un annuncio arrivato proprio mentre Rossana De Angelis, presidente di Anaci Roma, ha anticipato scenari da incubo per i mesi che arriveranno: il riscaldamento potrebbe arrivare a costare circa il 300% in più dell’anno scorso. “Le richieste dei fornitori sono il triplo rispetto a settembre di un anno fa”. Una situazione drammatica nel bel mezzo della quale la priorità del governo è però quella di destinare soldi all’Ucraina, un tesoretto addirittura di 700 milioni del quale gli italiani non vedranno neanche le briciole.
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