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Non finanziano ricerche sul coronavirus! La burocrazia UE ferma lo Scienziato italiano

Pubblicato il 08/04/2020 14:07

Ha sbattuto la porta! Mauro ferrari, presidente del CER – Consiglio europeo della Ricerca – presenta le dimissioni con parole toccanti che inducono ad una amara riflessione. Lo scienziato italiano, esperto di nanotecnologie e bioingegneria, spiega che ha deciso di lasciare l’incarico perchè era evidente e inequivocaile la divergenza tra le sue prorità di fermare la pandemia e salvare vite e la visione burocratica, elitaria e cinica della struttura europea. L’Europa ha deciso di non stanziare soldi a favore di un programma scientifico focalizzato sul Covid-19.

I nobili ideali che lo hanno accompagnato fin dall’inizio del suo mandato a gennaio, si sono scontrati con una dura e – per lui – inaspettata realtà europea: “Ero un fervente sostenitore dell’Unione, ora ho completamente cambiato il mio punto di vista. Nei momenti di emergenza le persone e le istituzioni mostrano la loro natura profonda. Ho creduto necessario fornire ai migliori scienziati gli strumenti e le risorse per combattere la pandemia con nuovi farmaci, vaccini, metodi diagnostiici e nuove teorie scientifiche sul contenimento. L’ente di governo del CER ha però votato, unanime, contro la mia proposta, senza neppure discuterne.”

Quali le motivazioni di tale negazione? Così assurde da superare i limiti del ridicolo: “Il Cer finanzia  progetti basati su un principio di spontaneità scientifica (processo che segue un percorso bottom-up), senza privilegiare priorità di ricerca. I ricercatori stessi presentano il progetto e senza considerazioni di benefici sociali.” Parliamo dunque di vere e proprie sottigliezze metodologiche che impediscono l’approvazione. La commissione possiede altri programmi, ma quello che manca è l’unità, una cabina di regia che riesca a favorire il buon esito mediante cooperazione e articolazione tra le singole attività. Ed era proprio questo l’intento di Ferrari, proposto attraverso il suo progetto di ricerca.

Ma come è posibile che in un momento come questo e con tematiche così importanti, parliamo di ricerca in campo medico-sanitario in un contesto di emergenza sanitaria, la Signora Europa si rifiuti di finanziare? Conclude Ferrari: “Sono rimasto estremamente deluso dall’approccio anti-pandemia del sistema Europa. Lo sono per assenza di coordinamento sanitario tra Stati, per l’opposizione a programmi di solidarietà nei riguardi dei Paesi più colpiti, per le politiche unilaterali riguardo alle frontiere e la mancanza di programi sinergici ad ampio raggio.” L’ennesima prova che l’Europa alla luce dei fatti è vuota. Piena solo di meccanismi burocratici fini a sé stessi.