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Green pass, scadenza ogni 4 mesi. La nuova stretta ai diritti parte dalla Francia

Pubblicato il 02/01/2022 14:42 - Aggiornato il 03/08/2022 14:11

E così arretramento dopo arretramento, cessione dopo cessione, i cittadini hanno consentito allo Stato e alle multinazionali di sottrarre loro ogni giorno un pezzo di libertà e un diritto in più. Principi sanciti da anni, che mai avremmo pensato di mettete in dubbio, sono ormai divenuti provvisori, a scadenza, subordinati ad un periodico rinnovo. E questo periodo diventa sempre più breve e la nostra libertà sempre più provvisoria. Cittadini in libertà vigilata! Oggi la Francia, per mano di un leader che rincorre un consenso ormai perduto e che mai più riacquisterà, ha segnato un nuovo passo avanti nella polverizzazione delle nostre democrazie liberali . E potete contarci, a breve il governatore d’Italia, banchiere garante della finanza, Mario Draghi, lo seguirà a ruota. (Continua dopo la foto)

Come ci comunica Le Figaro, il governo ha deciso che la scadenza per la dose di richiamo sarà di soli quattro mesi a partire dal 15 febbraio: “Dopo quattro mesi (e non più sette, come avviene attualmente), il pass vaccinale sarà disattivato”. A dare l’annuncio è stato il ministro della Salute Olivier Véran. Questo proprio mentre l’Assemblea nazionale si prepara a votare l’istituzione di un “Pass vaccinale” che condiziona l’accesso a molti luoghi pubblici esclusivamente alle persone con un “programma di vaccinazione completo”. E così il ministro ha tenuto a spiegare quali saranno le regole che definiranno un cittadino pienamente in regola con un programma di vaccinazione completo. (Continua dopo la foto)

Dal 15 dicembre, le persone con più di 65 anni devono aver ricevuto una terza dose entro sette mesi dalla seconda iniezione.
Dal 15 gennaio, tutte le persone di età superiore ai 18 anni devono ricevere anche la terza dose entro sette mesi dalla seconda iniezione.
Ma, e qui viene il colpo di scena, dal 15 febbraio tutti gli adulti francesi dovranno fare la terza o quarta dose di richiamo entro quattro mesi dalla seconda o terza dose, e non più sette. Per le persone contagiate dal Covid-19 il termine decorre dalla data del contagio. La decisione segue quella italiana di ridurre la durata del Super Green pass da nove a sei mesi e non potrà che influenzare un’identico provvedimento anche nel nostro Paese. Una sorta di effetto domino dove a farne le spese siamo noi, i nostri diritti e/o il nostro corpo, ormai nella disponibilità assoluta di Stati vigliacchi e autoritari spalleggiati da un’Unione europea che rivela una volta in più la propria natura: uno strumento di oppressione della libertà dei popoli.