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Turismo al collasso, chiesto lo stato di crisi: “Dov’è il governo? Servono misure eccezionali”

Pubblicato il 10/04/2020 12:50 - Aggiornato il 10/04/2020 12:53

Il turismo italiano è al collasso. “Un’ industria da 4.2 milioni di addetti e 232 miliardi di euro di contributo al PIL (pari al 13%) che rappresenta il motore economico di intere regioni del nostro Paese è oggi totalmente fermo”, dichiara la Vice Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. E aggiunge: “Se non verrà subito dichiarato lo stato di crisi del settore e non verranno prese specifiche misure di sostegno rischiamo di non risollevarci più”.

Continua Lalli: “Questa è una situazione mai vista, intere categorie produttive sono ferme e non ripartiranno probabilmente nemmeno dopo la fine del lockdown a causa della perdita totale del mercato estero e delle pesanti misure di contenimento sociale che di fatto dimezzeranno ulteriormente la capacità di offerta di tutti i nostri comparti. Chiediamo formalmente lo stato di crisi al Governo come ultima speranza per poter salvare il salvabile”.

Enrico Netti sul Sole 24 Ore spiega: “Il comparto turismo, a causa del virus cinese, ha dovuto spegnere temporaneamente le luci. A rischio ora ci sono quasi un milione di posti dl lavoro e la situazione si aggrava di giorno in giorno. Nel weekend pasquale il 95% degli hotel sarà chiuso, bruciando 5 milioni di presenze e oltre 300 milioni di ricavi generati con i pernottamenti. In vista del lungo ponte del 25 aprile e 1° maggio stimiamo una perdita vicino al miliardo per la sola parte alberghiera”.

Per quanto riguarda le misure previste dal decreto “Cura Italia” la vice presidente rimarca: “È passato un mese e abbiamo bisogno di interventi concreti ed efficaci per le nostre attività”. Serve un pacchetto di provvedimenti eterogeneo che aiuti il turismo, a partire dalla parte fiscale con l’abolizione delle tasse per intero nel 2020 e un credito d’imposta per tamponare il calo del fatturato. “Chiediamo inoltre la semplificazione dell’applicazione degli ammortizzatori sociali, la loro proroga per il resto dell’anno in funzione dell’andamento delle domanda oltre a una forte decontribuzione del costo del lavoro per gli addetti stagionali e misure a sostegno del reddito di questi lavoratori”. Si svegli il governo, o se ne vada. Il Paese ne ha bisogno.

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