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Multe e chiusure ai ristoranti che hanno fatto riparare i clienti durante la pioggia: è rivolta

Pubblicato il 05/05/2021 09:55

Regole precise non ce ne sono. “Si valuta caso per caso”, intanto però le multe sono partite, così come l’imposizione della chiusura per 5 giorni lavorativi. Come se non bastasse. Sui ristoranti continua il pugno duro e inspiegabile del governo. È un accanimento davvero difficile da spiegarsi. Il racconto delle prime riaperture è quasi drammatico, complice il maltempo in tutta Italia e delle norme decisamente folli. Il meteo non ha infatti aiutato i ristoranti che hanno riaperto in zona gialla dopo la decisione di allentare le misure di restrizione dovute al Covid. E le forze dell’ordine non hanno fatto sconti. (Continua a leggere dopo la foto)

Qualcuno ha provato a salvare il salvabile quando, all’improvviso, si è scatenato il temporale, a metà servizio e ha fatto entrare nei locali all’interno le persone che stavano mangiando all’esterno. Come riferisce Repubblica, ad esempio, la trattoria La Molinara di Verona si è beccata una multa di 400 euro e la chiusura dell’esercizio per 5 giorni per aver fatto entrare nelle aree al chiuso i 22 clienti che stavano consumando il pasto all’esterno e sono stati colti da una forte pioggia. (Continua a leggere dopo la foto)

Sempre in Veneto è accaduta la stessa cosa ad altri locali di Padova, che per via dell’acqua hanno deciso di spostare i clienti all’interno e si sono beccati le sanzioni delle forze dell’ordine. La scelta di punire un evento eccezionale ha portato alla reazione dell’associazione provinciale dei pubblici esercizi, l’Appe, che ha scritto al prefetto di Padova: “Come ci dobbiamo comportare in caso di sopravvenute condizioni che non consentano la prosecuzione del servizio? Ci riferiamo, in particolare, al caso in cui, durante lo svolgimento dell’attività di somministrazione, sopraggiunga, ad esempio, un temporale o un forte vento, che di fatto rendano impossibile continuare a somministrare all’aperto. In tal caso, a nostro avviso, le ‘cause di forza maggiore’ dovrebbero poter consentire di proseguire il servizio all’interno dei locali, anche per evitare di dare un disservizio ai consumatori, si pensi, a titolo d’esempio, ai pranzi svolti in occasione di cerimonie)”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dalla Prefettura la risposta – ripresa da Il Tempo – è stata vaga: “Regole di carattere generale non ce ne sono. Faccio un esempio, se alle 17 piove e prendo una prenotazione per le 19, sarà difficile dire che sono stato preso dal maltempo all’improvviso. Si valuterà caso per caso”. Una situazione che va assolutamente normata dal Governo per evitare che chi ha pagato la crisi – cioè i proprietari dei ristoranti in primis – continui ad avere problemi e danni economici.

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