x

x

Vai al contenuto

Muore un’ora dopo la quinta dose. Il ministero indaga sulla morte del 34enne

Pubblicato il 22/01/2023 08:51 - Aggiornato il 22/01/2023 20:12

“Ha iniziato a sentirsi male subito dopo la vaccinazione, come mai? È vero, non riesco ad avere nulla di certo, ma anche il soccorso è stato ritardato di un’ora. Ma aspetterò l’autopsia, ho promesso a Moshe sulla tomba al funerale che avrei portato alla luce la giustizia. Non voglio che questo accada ad altre famiglie”. La mamma di Moshe non ha dubbi sulle cause della morte di suo figlio. Il ragazzo, malato di diabete, “ma sotto controllo” chiarisce la madre, aveva già fatto quattro dosi di vaccino e nonostante questo si era ammalato di Covid ben due volte. Ma a causa della sua condizione di “fragile” gli era stata consigliata anche la quinta dose che gli era stata somministrata il 5 di gennaio e dopo solo un’ora dalla somministrazione Moshe è morto. Ora la sua famiglia chiede giustizia. (Continua dopo la foto)

Moshe Ogur, 34 anni, si è accasciato ed è morto presso la clinica Clalit a Bialik Street nella città israeliana di Nes Ziona giovedì 5 gennaio. Successivamente al suo decesso i media, senza alcuna base, hanno raccontato che il giovane soffrisse di varie patologie, fatto però smentito dalla famiglia che insiste: “Soffriva solo di diabete e colesterolo alto che teneva sotto controllo con i test trimestrali dello zucchero aggiungendo saltuariamente delle iniezioni di insulina.” Ma la madre non si arrende e chiede giustizia: “Abbiamo deciso di inviare il corpo all’istituto di medicina legale Abu Kabir di Tel Aviv, ma ci vorranno 3 mesi per completare l’autopsia. Aspetterò e pubblicherò la verità. Ho promesso a Moshe sulla tomba al funerale che avrei portato alla luce la giustizia. Non voglio che questo accada ad altre famiglie”

La salma del giovane è sotto esame presso l’Istituto di Medicina Legale fin dallo scorso fine settimana e il Ministero della Salute ha comunicato che continuerà ad analizzare le circostanze che hanno portato alla sua morte. La clinica presso cui il ricovero era stato richiesto e che aveva tardato circa un’ora nell’invio dell’ambulanza ha risposto: “Prendiamo atto che i funzionari autorizzati stanno indagando sull’incidente e aspetteremo la fine delle indagini.”