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“Il Green pass non ferma il Covid”: Finlandia e Norvegia ammettono l’errore e corrono ai ripari

Pubblicato il 22/12/2021 09:49 - Aggiornato il 22/12/2021 09:54

Dopo settimane e settimane in cui il governo italiano ha difeso a spada tratta l’utilità del Green pass, ergendolo a misura fondamentale nella lotta al Covid, ecco che in parecchi stanno invece iniziando a capire la vera natura della certificazione virtuale, inutile oltre che discriminatoria. Per accorgersene, d’altronde, basta alzare gli occhi e guardare al di fuori dei confini, verso gli altri Paesi che hanno introdotto misure analoghe. Come Finlandia e Norvegia, le prime ad ammettere l’errore di fronte alla nuova impennata nei contagi.

Come raccontato dalla Verità, in Finlandia il direttore generale dell’Istituto per la Salute e il Benessere (Thl) Markku Tervahauta ha anticipato l’arrivo di nuove restrizioni che colpiranno anche i cittadini vaccinati. Spiegando anche che il Green pass potrebbe essere presto ritirato in quanto “pericoloso”, vista la scarsa efficacia dimostrata dagli attuali vaccini anti-Covid nei confronti della variante Omicron: il certificato virtuale fa sentire al sicuro chi, in realtà, non lo è e induce quindi ad abbassare la guardia in un momento in cui, invece, bisognerebbe raddoppiare le attenzioni.

Un tema di stretta attualità anche in Norvegia, dove a tenere banco è il caso di una cena aziendale andata in scena a Oslo e che si è trasformata in un maxi-focolaio di Covid, con quasi 200 persone che hanno contratto il virus. Il 96% degli invitati all’evento aveva completato il ciclo vaccinale e tutti, prima di entrare, avevano svolto un autotest. Gli esperti sono intervenuti sulla vicenda chiarendo che “ambienti chiusi, tempi lunghi, affollamento e necessità di parlare ad alta voce” finiscono per favorire il contagio, di fronte al quale poco o nulla può il possesso del Green pass.

Infine, una spallata ai certificati virtuali è arrivata dagli Stati Uniti, dove l’amministrazione Biden ha deciso di stanziare fondi per l’invio di 500 milioni di autotest rapidi a una parte della popolazione, compresi i cittadini vaccinati. Il tutto mentre in Italia, ignorando quanto accade al di fuori dei confini, si corre verso un aumento delle restrizioni per chi non ha ricevuto la somministrazione (si parla addirittura di un possibile coprifuoco per i non vaccinati) e verso una terza dose in tempi più brevi.

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