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Gran Bretagna, no al Green Pass. Londra ci ripensa: i motivi

Pubblicato il 12/09/2021 17:16 - Aggiornato il 15/02/2023 11:16

LONDRA – L’esecutivo guidato di Boris Johnson ci ripensa e annuncia di aver abbandonato il Green Pass. Il certificato verde che in Italia e Francia limita in modo incostituzionale le libertà dei cittadini, non sarà quindi adottato nel Regno Unito, con buona pace dei torturatori della costituzione che guidano il nostro sventurato Paese. Il governo d’oltremanica aveva pensato d’imporre ai propri cittadini l’uso del passaporto vaccinale per discoteche, cinema ed eventi sportivi: il provvedimento liberticida sarebbe dovuto entrare in vigore a fine settembre.

Tuttavia il green pass non avrebbe avuto alcuna possibilità di essere approvato dal Parlamento britannico che, libero dal ricatto che l’Unione Europea esercita invece su quello italiano, ne aveva già anticipata la bocciatura. Lo stesso partito conservatore, fedele al mandato liberale e libertario ricevuto dai propri elettori (Salvini impara!), si era schierata contro, definendo il provvedimento “coercitivo e discriminatorio”. Sulle stesse posizioni i liberaldemocratici e anche il leader laburista Keir Starmer, che aveva definito la bislacca idea di un documento vaccinale come “contraria allo spirito britannico”.

Johnson ha motivato la marcia indietro sostenendo che, ad avviso degli scienziati, i vaccini a disposizione rappresentano una “prima linea di difesa” sufficientemente efficace contro una possibile ondata invernale del covid. Il premier inglese ha anche deciso di non reintrodurre nessuna restrizione preannunciando il provvedimento con cui questa settimana decreterà la fine della legislazione d’emergenza sulla scia di altri Paesi europei come la Danimarca.

Quindi tanti saluti al potere di imporre limitazioni alle attività economiche, alle scuole e alle università oltre che a raduni ed eventi. Esattamente il contrario di quello che il vergognoso esecutivo guidato da Draghi e sostenuto dalla Lega di Salvini, PD e 5 Stelle continua a minacciare attraverso il suo peggiore interprete, il ministro (sic!) Speranza. Ma a Londra, puntando all’interesse della nazione, stanno pensando decisamente al dopo-emergenza.

In Italia invece stanno facendo di tutto per prolungare all’infinito uno Stato di emergenza sanitaria che consenta ad un ex banchiere d’affari e alla sua maggioranza, ormai invisa alla maggior parte del Paese, di mantenere i propri artigli ben stretti intorno al collo dei cittadini italiani umiliati dalle Forche Caudine del green pass.

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