Matteo Renzi torna in pressing su Conte e sul governo per prendere il Mes. Non si è mai nascosto dietro a un dito e dal primo giorno si batte per il bene di Bruxelles. Dopo un breve silenzio dovuto alle vacanze ferragostane, l’ex premier riprende il suo attacco, e lo fa buttando sul tavolo di gioco anche la carta del ricatto. Mettere nello stesso intervento il Mes e il nome di Mario Draghi, equivale a mandare a Conte un messaggio forte e chiaro: o lo attivi tu, o cambiamo presidente del consiglio e ci mettiamo Draghi che è già in rampa di lancio. Per Renzi, infatti, “non chiedere il Mes è un suicidio per un Paese indebitato”.
In un’intervista a La Repubblica, l’ex premier va in pressing su Giuseppe Conte: “Che stiamo aspettando? Dal Mes capiremo che vuol fare Conte da grande. Se chiede il Mes significa che vuole guidare l’Italia. Se non chiede il Mes, significa che vuole guidare solo i grillini. A lui la scelta. Credo che Conte debba battere un colpo”. Guardando al governo, “ci sono 200 miliardi da spendere, presi in Europa perché abbiamo mandato a casa Salvini e messo in minoranza i sovranisti: una mossa che mi è costata molto, ma che rivendico perché serviva al Paese”, afferma Renzi.
Poi aggiunge: “Ora questi soldi vanno spesi bene, in una cornice in cui la disoccupazione farà molto male. Da ottobre iniziano tempi durissimi. O c’è un esecutivo politico forte, come spero, o si farà strada l’ipotesi di un governo tecnico o di unità nazionale. Draghi è il nome più credibile – aggiunge – ma eviterei di tirarlo per la giacchetta”. Praticamente, così, Italia Viva ha messo Conte sulla porta. A questo punto il premier che farà? Si terrà stretta la poltrona e cederà al ricatto di Renzi e del Pd, oppure manterrà per una volta la parola data agli italiani e ribadirà il suo No al Mes?
Renzi poi affronta il tema del referendum sul taglio dei parlamentari e attacca l’alleato Di Maio: “Sul diritto costituzionale ha ancora molto da studiare: solo in Italia abbiamo due Camere che fanno la stessa cosa. Puoi tagliare tutti i parlamentari che vuoi, ma allora devi cambiare le funzioni. Altrimenti hai un doppione. Occorre subito una riforma costituzionale vera: lasciamo gli spot ai populisti”.
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