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Stangata sulla patente, prenderla costerà oltre mille euro. È rivolta

Pubblicato il 06/09/2019 11:00 - Aggiornato il 06/12/2019 18:53

Non è passata certo inosservata la notizia che ci sarà una vera e propria stangate sulle patenti che potranno così arrivare a costare fino a mille euro. L’aumento dell’IVA del 22% sulle lezioni di guida finalizzate al conseguimento della patente, infatti, ha causato una immediata reazione delle autoscuole italiane stesse, preoccupate per il rischio di ricevere un accertamento IVA da parte dell’Agenzia delle Entrate, in ottemperanza a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea, che ha revocato l’esenzione dell’imposta sulle lezioni finalizzate al conseguimento della patente di guida.

Da oggi, quindi, le lezioni per la patente non saranno più esenti dalle imposte: lo stabilisce l’Agenzia delle Entrate. Le scuole guida saranno soggette alle tassazioni e, dunque, potrebbero far pagare il sovrapprezzo ai clienti.

Se da un lato infatti è la retroattività ad allarmare le scuole guida, con la conseguenziale regolarizzazione delle patenti già conseguite e fatturate secondo il regime in vigore dell’epoca, dall’altro c’è l’aumento del costo per l’iscrizione a un corso per la patente.

Intanto già sabato ci sarà un primo incontro a Roma tra i proprietari delle autoscuole laziali e successivamente una mobilitazione a livello nazionale. La preoccupazione è che un aumento del genere rischia di allontanare i giovani dalla possibilità di accedere a un corso di guida, minando seriamente tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per la sicurezza stradale.

La categoria richiede di cancellare la retroattività e ottenere una riduzione dell’aliquota, senza dimenticare di continuare a perorare la causa dell’esenzione, a favore soprattutto dei giovani, che oggi si vedrebbero aumentare il costo della patente di guida.

Per l’immediato futuro, c’è il rischio che le famiglie decidano di soprassedere sul conseguimento della patente per i giovani rinviando ad un momento migliore aggravando la crisi in cui rischia di cadere il settore. C’è, però, anche chi plaude a questa decisione e spera che sia la volta buona per l’abbattimento delle auto in circolazione ed il ricorso in massa da parte dei giovani ai mezzi pubblici…

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