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Vittorio Colao, l’uomo che turba il sonno di Conte (e che piace tanto a Renzi)

Pubblicato il 14/04/2020 11:22 - Aggiornato il 14/04/2020 11:48

A guardarla così, a capo di una task force piena di interrogativi sulla sua effettiva efficacia, la figura del super manager Vittorio Colao non sembra destinata a passare alla storia. Conte lo ha messo a capo di una squadra composta da 17 figure (non proprio pochissime) incaricate di preparare la “fase 2”, quella che vedrà l’Italia tornare a muoversi con la massima attenzione, però, sotto il profilo sanitario. Con tante incognite, però, sui suoi reali poteri: dal coordinamento con i poteri statali e locali al rapporto con il comitato tecnico-scientifico, fino alla difficoltà di imporre le proprie decisioni a sindaci e governatori, che rimarcano spesso la loro autonomia. Eppure, dietro un’apparente debolezza, c’è un personaggio che potrebbe addirittura turbare il sonno di Giuseppe Conte.

Vittorio Colao, l'uomo che turba il sonno di Conte (e che piace tanto a Renzi)

Come sottolineato in queste ore da diverse testate, infatti, il premier inizia a guardare con sospetto la figura di Colao, che gode di ampio prestigio tanto in Italia tanto presso quell’Unione Europea per la quale ha speso sempre parole al miele, fin dai tempi del crac della Lehman Brothers. Piuttosto, ad agitare Conte è l’idea che il super manager possa essere stato caldeggiato da quel mondo cattolico-dem al quale il presidente del Consiglio è ampiamente debitore e che, però, potrebbe ora aver deciso di sostituirlo. Ci sarebbero mani come quelle del presidente Mattarella e di Enrico Letta, dunque, dietro quella figura, scelta per salvare la legislatura ed evitare un avvento del blocco di centrodestra al governo in tempi brevi.

Vittorio Colao, l'uomo che turba il sonno di Conte (e che piace tanto a Renzi)

A irrobustire le paure di Conte anche la presa di posizione del suo più spietato nemico-amico, il suo predecessore Matteo Renzi che continua a tendergli insidiosi tranelli. L’ex sindaco di Firenze ha proposto che Colao venga nominato ministro per la Ricostruzione, un modo per attribuirgli più potere decisionale ed evitare che il lavoro della task force finisca per impantanarsi a causa della mancanza di peso. Il manager è d’altronde figura cara al Rottamatore, che ai tempi della sua permanenza a Palazzo Chigi gli aveva proposto diversi ruoli, anche all’interno della Rai. Colao è anche un sostenitore del Mes, strumento dal quale Conte sembra aver preso definitivamente le distanze dopo le iniziali aperture. E anche sotto questo punto di vista, la convergenza con Renzi è evidente.

Vittorio Colao, l'uomo che turba il sonno di Conte (e che piace tanto a Renzi)

Un possibile tentativo di scacco matto all’orizzonte, dunque. Ipotesi che Conte al momento cerca di non considerare troppo ma che sotto sotto lo agita eccome, anche perché il Movimento Cinque Stelle che lo ha voluto premier per la seconda volta è oggi sempre più debole e, pur di non tornare al voto, pare disposto ad accettare ormai il ruolo di motore dell’esecutivo che il Pd si è pian piano ritagliato. Al punto, forse, da sacrificare addirittura l’uomo scelto a suo tempo per Palazzo Chigi.

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