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La crisi gli costerà cara. I parlamentari fanno i conti. Ecco quanto perderebbero in caso di elezioni anticipate

Pubblicato il 15/07/2022 10:22

Il valzer della giornata del 14 luglio difficilmente verrà dimenticato. Conte ha provato a far cadere il governo e non ci è riuscito. Draghi ha presentato le dimissioni, il presidente Mattarella le ha respinte. E ora è tutto rimandato alla giornata di mercoledì 20 luglio, quando il premier sarà di nuovo in Aula. Gli scenari possibili sono diversi. L’establishment sta puntando a confermare l’attuale governo o provare un Draghi-bis ma senza i 5Stelle contiani, perché è chiaro che i dimaiani resteranno ben saldi al fianco dell’esecutivo. Uno dei fattori principali pare essere, al di là delle ideologie politiche (che nessuno sa quali siano ormai), quella legata al vitalizio. Se infatti la legislatura si interrompesse oggi, per avere diritto alla pensione, i parlamentari dovrebbero versare di tasca propria 10 mesi di contributi. A quanto ammonta la somma? (Continua a leggere dopo la foto)

La somma che ogni parlamentare grillino dovrà girare allo Stato, calcola Il Giornale, è pari a circa 35mila euro. Soltanto se la legislatura si chiudesse a settembre allora nessuno dovrà sborsare alcunché e la pensione sarebbe salva. Quindi, si può bene immaginare che Giuseppe Conte voglia arrivare a settembre prima di staccare definitivamente la spina al governo. Anche se al momento i pentastellati non retrocedono di un passo: “Abbiamo ascoltato ieri sera (martedì) la conferenza del presidente Draghi. Ha fatto l’apertura sul salario minimo. Nulla di concreto. Siamo stanchi di esser presi in giro”, si sfoga un cinque stelle in Transatlantico. (Continua a leggere dopo la foto)

Cerca di calmare le acque il “pontiere” Stefano Buffagni che fa avanti e indietro tra Montecitorio e la casa di Conte. Ieri pomeriggio 13 luglio ha visto Gilda Sportiello, fedelissima del presidente della Camera Roberto Fico. È tra i falchi del Movimento, schieratissima sulla linea dura. Sempre attaccata al cellulare ha preparato il terreno per l’assemblea congiunta che si è tenuta in serata. Tant’è. A Montecitorio la maggioranza dei grillini (a parole) è per lo strappo. Vedremo quanto peso avrà il “fattore soldi”, il “fattore vitalizio”. (Continua a leggere dopo la foto)

È immaginabile che continueranno il finto balletto e annunceranno di aver trovato un compromesso per tirare a campare fino alla data fatidica della “conquista” del vitalizio, dopodiché sarà il tana libera tutti. Il tutto mentre in Italia i cittadini sono ormai ridotti alla fame, il prezzo della benzina e del carrello della spesa è alle stelle, l’inflazione dilaga e si prevede per l’autunno una mazzata incredibile legata al costo dell’energia e delle bollette.

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