Le politiche di contenimento della pandemia adottate dall’Italia sono state e sono tuttora tra le più rigide d’Europa, tuttavia i risultati sono tra i peggiori.
Un gruppo di lavoratrici e lavoratori di Atenei, di Enti di Ricerca e di Istituti di Alta Formazione italiani (tecnici, amministrativi, bibliotecari, lettori, collaboratori ed esperti linguistici, ricercatori, docenti) ha inviato al Presidente del Consiglio Draghi un Appello chiedendo un cambio di passo radicale.
L’appello, sottoscritto da più di 950 studiosi e tecnici di università ed enti di ricerca pubblici e privati, si fonda sulle più recenti evidenze scientifiche relative sia alla diffusione della variante Omicron, molto più contagiosa delle precedenti, ma al tempo stesso anche molto meno pericolosa, che al profilo di rischio-beneficio della vaccinazione, decisamente sfavorevole per alcuni profili clinici, specie se ripetuta e specie nelle fasce più giovani. I firmatari, tra cui anche persone vaccinate, guarite dalla malattia o esentate dalla vaccinazione, richiedono l’abolizione di ogni certificato COVID e delle restrizioni e discriminazioni ad esso legate; sottolineano con forza che l’imposizione di un vaccino sprovvisto delle adeguate garanzie di sicurezza ed efficacia sia una misura non solo sproporzionata rispetto ai benefici che si pretende di ottenere, ma anche lesiva di diritti e libertà fondamentali costituzionalmente garantiti. Il DL n. 1 del 7 gennaio 2022 e tutti i decreti che introducono norme discriminatorie basate sull’obbligo vaccinale non solo violano il principio della libertà di cura e del rispetto della persona umana, ma contravvengono a tutte le principali norme Costituzionali, internazionali ed Europee in materia.
I firmatari fanno inoltre riferimento alle fortissime implicazioni psicologiche, etiche, giuridiche ed economiche che questo approccio alla pandemia sta avendo sul nostro tessuto sociale e civile, esprimendo estrema preoccupazione per l’escalation di violenza verbale e gli attacchi pretestuosi verso la minoranza di coloro che per vari motivi, tra cui considerazioni di tipo sanitario, hanno scelto di non vaccinarsi.
Tale modus operandi non può più essere ulteriormente tollerato da parte di istituzioni che si vogliono ancora definire democratiche e, con questo Appello i firmatari intendono ribadire la loro ferma volontà di contestare provvedimenti che, nell’arco di pochi mesi, hanno colpito un numero crescente di categorie professionali e stanno creando un quadro normativo dai contorni estremamente allarmanti.
Al seguente link il testo integrale della lettera:
Il testo della lettera – Universitari e Ricercatori contro il GreenPass (wordpress.com)