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“Carri armati italiani a Kiev? A guadagnarci è… la Germania”. L’ennesima beffa firmata Berlino: da non credere

Pubblicato il 05/04/2023 11:41

Vecchi carri armati italiani rimessi a nuovo dai tedeschi. E venduti all’Ucraina a vantaggio, esclusivo, di Berlino, senza che a noi spetti il becco di un euro. L’ennesima beffa per l’Italia e la strategia del sostegno a Kiev è arrivata dalla gestione di uno dei maggiori depositi di vecchi carri del Vecchio Continente. Quello di Lenta, in provincia di Vercelli in Piemonte, protagonista di un bizzarro caso riportato dalla testata Scenari Economici: l’amministratore delegato della Rheinmetall, società tedesca operante nel settore degli armamenti, ha confermato che 96 carri armati provenienti dalla struttura saranno ricondizionati in Germania e quindi ceduti all’Ucraina. Mezzi vecchi ma neanche vecchissimi che finiranno fuori dai confini del nostro Paese, a esclusivo guadagno altrui. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato da Scenari Econimici, tra i carri destinati a Kiev ci sarebbero anche “quelli standard A5, rivisti negli anni Novanta e dotati di nuove protezioni alla torretta e allo scafo, applicati per l’ultima volta nelle missioni di pace nell’ex Jugoslavia”. I mezzi non sarebbero nemmeno stati acquistati direttamente dalla Rheinmetall, ma passati tramite un intermediario, la svizzera RUAG, nel 2016. (Continua a leggere dopo la foto)

carri armati italiani

Nonostante la cessione, i mezzi erano ancora conservati nell’ex base della Cavalleggeri di Lodi a Lenta, che godeva in passato della fama di “più grande deposito di mezzi corazzati al mondo, dato che conteneva praticamente tutti i mezzi che l’Italia ha utilizzato quando l’esercito era di leva e quindi di grandi dimensioni. Ci sono centinaia di mezzi M 113, di Centauro 1, decine di mezzi SIDAM 25 antiaerei, M 109 da 155 mm, oltre a vari altri mezzi blindati di diverse versioni e specializzazioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Quanto è il guadagno tedesco in tutto questo? Difficile saperlo con certezza, visto che i dati non sono stati resi noti. Secondo le stime di Scenari Economici, però, un singolo carro potrebbe essere stato ceduto per una cifra di circa 30 mila euro e, una volta risistemato in Germania, girato a Kiev per un 1 milione. Moltiplicare il tutto per ogni mezzo venduto ed ecco servita l’ennesima beffa.

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