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La FOTO che indigna l’Italia: “Turetta salvaci tu”. Dove è apparsa la scritta choc, esplode la rabbia

Pubblicato il 25/11/2023 12:09

Mentre l’Italia continua a interrogarsi sulla drammatica morte di Giulia Cecchetin, la giovane studentessa veneziana uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, purtroppo sono iniziate ad arrivare anche le prime segnalazioni di messaggi choc, addirittura di solidarietà nei confronti del responsabile dell’omicidio della ragazza. Con tanto di immagini che hanno iniziato a circolare in rete, scatenando la rabbia e il disgusto di tanti utenti che si sono chiesti come sia possibile arrivare a scrivere determinate frasi a fronte di un orrore così grande. Una segnalazione, in particolare, è arrivata da una scuola di Monza, dove è apparsa la scritta choc: “Turetta salvaci tu”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Scatti d’ira improvvisi”. Filippo Turetta, le reazioni in carcere: “Chiede sempre la stessa cosa…”

turetta salvaci tu scritta

“Turetta salvaci tu”. Dove è apparsa la scritta choc

Come riportato da Libero Quotidiano, infatti, sulla porta del bagno femminile del liceo Bartolomeo Zucchi di Monza è apparsa la vergognosa scritta: “Turetta salvaci tu”. Il graffito è stato realizzato con vernice spray nera e l’autore non è stato al momento ancora identificato. (Continua a leggere dopo la foto)

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A denunciare il caso è stata una studentessa: “Bisogna mostrare cos’è successo, non ci sentiamo più sicure ad andare in bagno”. “Voglio sperare che sia opera di un estraneo, il bagno è vicino all’ingresso dell’istituto” ha commentato a Fanpage Rosalia Caterina Natalizi Baldi, preside del liceo classico e musicale statale, “la scuola era aperta per una mostra organizzata dagli studenti”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Un caso, purtroppo, non isolato. Proprio nelle ore in cui Filippo Turetta è stato trasferito in Italia per essere interrogato dal gip in merito alla morte di Giulia Cecchetin, infatti, è spuntato anche un orribile gruppo Facebook dal titolo “Le bimbe di Filippo Turetta”, con messaggi di solidarietà al responsabile dell’omicidio. La follia social, a quanto pare, non conosce limiti.

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