Al 24 luglio erano già quasi 4 mila i tunisini sbarcati in Italia. E adesso c’è il timore per un nuovo esodo di massa. I numeri continuano a crescere, così come la preoccupazione nel nostro Paese. “Qui c’è il rischio di un esodo tale da ricordare quello dall’Albania del 1991, un problema serissimo da affrontare a livello di Governo” dicono dirigenti del Viminale. Parole riportate oggi dal La Stampa che danno il senso della preoccupazione italiana e del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Se c’è un Paese che in questo momento inquieta l’Italia al di là del Mediterraneo è dunque la Tunisia.
Sono soprattutto tunisini, infatti, i migranti che sbarcano a Lampedusa in piccoli gruppi nelle ultime settimane, le partenze sono in costante aumento mentre in Tunisia la crisi politica e sociale si fa sentire sempre di più, aumentando disordini e fughe. Ieri si è costituito il nuovo Governo, il presidente Kais Saied ha affidato l’incarico di premier all’attuale ministro dell’Interno Hichem Mechichi, che ora ha un mese di tempo per formare l’esecutivo. Il tutto mentre Tunisi si ritrova a essere la capitale di un Paese allo stremo, da cui molti vogliono scappare, destinazione Europa, passando per la solita Italia.
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese proprio per questo è subito partita alla volta della Tunisia per provare a tamponare la situazione, che rischia di creare un problema grave all’Italia. Nel 2011 arrivarono in 28 mila dalla Tunisia. Oggi uno dei pochi paesi con cui l’Italia ha accordi di rimpatrio. Ma al Viminale vedono crescere i numeri giorno dopo giorno. Lampedusa si può raggiungere in un paio d’ore di gommone, e questo incoraggia i migranti a tentare il viaggio della speranza.
La strategia, come al solito squilibrata e inefficace del governo italiano, vedrà Lamorgese a tradurre l’impegno italiano in investimenti europei in Tunisia per stimolare l’occupazione interna e – pensano – limitare così ulteriori partenze verso l’Italia. “Da noi questi ragazzi non hanno prospettive occupazionali”, proverà a far capire la ministra ai leader tunisini. Ma questa è una storia già rivista, e sappiamo già come andrà a finire. Il governo fa acqua da tutte le parti. Insieme alla mancanza di risposte concrete ai problemi economici, sociali e lavorativi, per l’Italia ora si aprirà l’ennesimo problema legato all’immigrazione di massa.
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