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“Tu ci chiudi, tu ci paghi”. E il conto è salatissimo: con le restrizioni, già in fumo 3,6 miliardi

Pubblicato il 27/10/2020 10:17

“Tu ci chiudi, tu ci paghi” è stato uno degli slogan più gettonati in questi primi giorni di proteste contro le misure restrittive introdotte dal governo Conte. Una frase riecheggiata in quasi tutte le Regioni italiane, segnate da manifestazioni e tensioni, e che continueremo a sentire probabilmente per un bel pezzo. Di fronte alla quale sorge spontanea una domanda: ma quanto costa all’Italia fermare bar, ristoranti, pizzerie e pub? Numeri alla mano, una cifra mostruosa. Per la precisione 3,6 miliardi di euro di mancati incassi, quelli della filiera agroalimentare colpita al cuore dall’ultimo Dpcm voluto dall’esecutivo giallorosso.

"Tu ci chiudi, tu ci paghi". E il conto è salatissimo: con le restrizioni, già in fumo 3,6 miliardi

I dati pubblicati da Federalimentare parlano chiaro: soltanto per l’industria il fatturato sfumato ammonta a un totale di 2 miliardi. Il presidente Ivano Vacondio, attraverso le pagine del Sole 24 Ore, si è lanciato in previsioni ancora più negative, parlando di 3 miliardi in fumo: “Lo stop a bar e ristoranti non è italiano ma europeo: soltanto le chiusure stabilite in Francia, per esempio, per noi sono un danno enorme perché quello francese è il nostro terzo mercato”. Stando alle stime di Confagricoltura, invece, il coprifuoco finirà per costare al comparto agricolo 1,6 miliardi.

"Tu ci chiudi, tu ci paghi". E il conto è salatissimo: con le restrizioni, già in fumo 3,6 miliardi

“In un anno – è stato il commento del presidente Massimiliano Giansanti – soltanto le forniture dirette delle imprese agricole alla ristorazione valgono 20 miliardi: basta dividere per 12 mesi e si può valutare facilmente l’impatto del Dpcm sulle campagne. E non tutto quello che viene venduto in bar e ristoranti può essere riversato sulla grande distribuzione, penso ad esempio alle bottiglie di vino della fascia più alta o al pesce”. Per l’Unione Italiana Vini, nel corso del 2020 il vino italiano di qualità finirà per perdere il 30% delle proprie vendite nel canale nazionale, per un controvalore di 1,2 miliardi.

"Tu ci chiudi, tu ci paghi". E il conto è salatissimo: con le restrizioni, già in fumo 3,6 miliardi

Anche Coldiretti ha parlato in queste ore di una perdita stimata per un miliardo almeno nel settore agroalimentare italiano. E questo se lo stop si limiterà a un mese, altrimenti il conto potrebbe essere molto più salato. Per questo, i rappresentanti di categoria invocano aiuti non soltanto agli operatori nella ristorazione ma a tutta la filiera: “Conte ha preso un impegno preciso di fronte al Paese. Ci aspettiamo, ora, che venga rispettato”.

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