Il parere di un esperto come Toni Capuozzo è sempre importante, soprattutto in questa nuova fase della guerra tra Israele e Palestina. Tra i più conosciuti e apprezzati inviati di guerra, esperto di crisi e conflitti internazionali, sa di cosa parla. In un’intervista rilasciata a Giulia Cazzaniga per LaVerità, dice: “In Medio Oriente è una guerra di popoli, con le loro rabbie e i loro umori, che hanno la meglio sulle diplomazie. Oggi tutti si svegliano quando vedono da vicino l’orrore di Hamas? Penso che abbiamo volutamente distolto lo sguardo”, è la pesante accusa di Capuozzo. E proprio a proposito di Hamas dice: “Innanzitutto è più ricca di quando è nata. I soldi arrivano dal Qatar, che finanzia il calcio e fa investimenti immobiliari pure in Italia e si mostra con una faccia smagliante. Hamas si è rafforzata così militarmente. E poi ha perso progressivamente il suo tratto sociale. Che però non va dimenticato”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il discorso, però, è ancora più articolato. Spiega Toni Capuozzo: “Di fronte alla corrotta gestione palestinese, i dirigenti di Hamas si sono proposti come i puri, e hanno fatto attività assistenziale verso i poveri e gli ultimi. Vivevano anche loro come gli ultimi, ma ora con la scusa della sicurezza hanno case di lusso oltre confine. Questa base sociale, per cui sono stati votati dalla gente, quando lo Stato islamico non lo ha invece mai votato nessuno e si è sempre imposto con la forza delle armi, li differenzia dall’Isis. Terroristi? Sì, ma rischiano oggi più che mai di essere attraenti per i foreign fighters […]. Rischiamo inoltre di sottovalutare la vocazione religiosa: amano la morte più di quanto amiamo la vita, perché la considerano un passaggio obbligato verso i piaceri dell’aldilà. È un’arma potente in un confronto militare avere un esercito che non tiene a sopravvivere. Credo il rischio maggiore oggi per noi occidentali sia quello di non capire questi mondi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Toni Capuozzo, guerra in Israele: “Occidente ha chiuso gli occhi”
Ragiona ancora Toni Capuozzo: “In Medio Oriente è la cultura, anche religiosa, che determina i fatti del giorno. La Bibbia non è un libro di pace e di amore, è un libro che ha dentro tanta violenza. Il perdono lo abbiamo introdotto noi cristiani, con il Vangelo. Il messaggio biblico comporta la proporzione nella risposta. Una non esagerazione. I popoli in guerra oggi, inoltre, non ritengono il vicino il proprio prossimo”. Quanto all’Occidente, Capuozzo è netto: “Non abbiamo diritto di dire ad Israele come rispondere, quanto reagire. Non lo abbiamo noi occidentali, amici di Israele, perché abbiamo chiuso un occhio sulle tante guerre umanitarie. Da Belgrado a Tripoli, da Mogadiscio a Baghdad, dal Donbass al Nagorno Karabalch, non siamo andati per il sottile, quanto a vittime civili. Non abbiamo niente da insegnare, niente da ammonire, nessuna ragione di stare con il ditino alzato”. (Continua a leggere dopo la foto)
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La chiusura dell’intervista (rimandiamo in ogni caso alla lettura nella sua versione integrale) è destinata al ruolo dell’Italia e quello dell’Ue? “Hanno possibilità? Ma quando mai”, taglia corto Toni Capuozzo. “Siamo forse riusciti a dialogare in Libia? In Somalia? In Afghanistan? Nei Balcani? No, la risposta è sempre no. Siamo figli della seconda guerra mondiale e l’Europa conta molto poco”.
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