O tempora o mores. In questo mondo che cambia vorticosamente, anche al Chiesa è costretta a fare i conti con il proprio tempo. E così, succede che nei giorni di un Sinodo epocale, che potrebbe cambiare la storia della Chiesa cattolica, parte una grande rivoluzione. Fatto ancora più eclatante è che la novità partirà dalla Diocesi di Genova, che con il cardinale Siri era la più conservatrice d’Italia. Il pubblico dei fedeli cattolici dovranno prendere familiarità con un nuovo tipo di Messa. Se da qualche parte sta cominciando a essere usata l’intelligenza artificiale anche in questo “campo”, la novità rappresenta in questo caso il ruolo del prete. Per la prima volta dall’anno 400 dopo Cristo ci saranno celebrazioni in chiesa senza il prete sull’ altare. In che senso? (Continua a leggere dopo la foto)
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Ne parla un lungo articolo sul settimanale cattolico “IL Cittadino”, già quotidiano completo fino agli anni Settanta, firmato da Gianfranco Calabrese, vicario episcopale di Marco Tasca, arcivescovo di Genova, che spiega la novità nel mondo della Chiesa. Al posto del prete, infatti, ci saranno “catechisti”, formati in corsi speciali, e può darsi anche donne, a svolgere lo stesso ruolo, compresa l’omelia e esclusa ovviamente la consacrazione dell’ostia, che può essere compiuta solo da sacerdoti o religiosi, “unti” come ministri di Dio. È tutto? Perché questa decisione? (Continua a leggere dopo la foto)
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Chiesa, rivoluzione a messa: chi sostituirà il prete
Molto è dovuto, ovviamente, alla crisi abissale delle vocazioni sacerdotali. Ci sono sempre meno preti, frati e altri religiosi. In poco meno di venti anni, infatti, queste figure sono più che dimezzate. E nella parrocchia di Genova il caso è ancora più evidente. Da qui la decisione della Curia di varare questo progetto pilota che, del resto, coincide con un dibattito avviato già da tempo nella Chiesa cattolica romana. Se ne parlerà, infatti, anche nel Grande Sinodo in svolgimento a Roma, dove si riuniscono 449 vescovi, 70 fedeli non vescovi, anche 54 donne, in una sessione lunga 4 settimane nell’aula Nervi del Vaticano, presieduta da papa Francesco in persona.
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