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“Pericardite sì, tumore no”. Effetti avversi, l’odissea di Tania per l’indennizzo: la storia choc

Pubblicato il 06/04/2023 11:03 - Aggiornato il 10/04/2023 18:28

Di giorno in giorno, grazie al grande lavoro di controinformazione che soprattutto Il Paragone, La Verità e “Fuori dal coro“, e grazie alla grande attività di un gruppo come “Danni collaterali” emergono nuovi casi di eventi avversi gravi legati al vaccino anti Covid. Altrimenti tutto verrebbe inghiottito dalla coltre di censura, silenzio e omertà che politica, Big Pharma e media conniventi continuano a sostenere. Persone letteralmente “invisibili” (come il titolo del documentario choc a loro dedicato) per lo Stato, per la comunità, per i giornali. Persone che dopo il vaccino hanno visto la loro vita stravolta per problemi di salute gravi. Tanti altri, invece, non ce l’hanno fatta e sono morti. Eppure, in Italia, si continua a non volerne parlare. Oggi La Verità, in un articolo a firma di Patrizia Floder Reitter, racconta la storia di Tania Bertelli che con il supporto dell’associazione Edward Jenner ha condotto un’azione legale per ottenere il risarcimento del danno da vaccino. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tania Bertelli ha 53 anni ed è una delle pochissime persone in Italia a cui è stato riconosciuto il nesso causale del danno da vaccino anti Covid-19. Tania ha dunque ottenuto un indennizzo per la pericardite, causata dalle cicatrici dopo il vaccinoc Moderna. Ma il problema è che quello non è il solo “regalino” che le ha lasciato il vaccino. Tina ha avuto anche un infarto e le è esplosa una neoplasia mieloproliferativa cronica con mutazione Jak2. Ma queste ultime due patologie sono state ignorate perché – come le ha detto la Commissione medica ospedaliera incaricata di effettuare l’accertamento sanitario – “Non c’è in letteratura che questo vaccino possa accelerare una mutazione genetica e provocare tumori”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come evidenzia Floder Reitter, però, dal verbale risulta chiaro che “esistono tuttavia numerosi lavori che potrebbero aprire la strada in un prossimo futuro alla evidenza di un chiaro nesso“. È quasi macabro che a una persona con questa patologia si parli di “prossimo futuro“. Quando Tina Bertelli ha risposto che la sua neoplasia avrà con buone certezze esito infausto, sapete come le ha risposto il medico? Così: “Meglio avere un uovo oggi che una gallina domani”, ovvero si accontenti dell’indennizzo per la miocardite. E poi ha aggiunto con quell’afflato umanitario che abbiamo già conosciuto ad esempio con i televirologi che promuovevano persecuzioni e valaghe d’odio su chi sceglieva di non vaccinarsi: “Non si preoccupi, se dovesse morire verranno liquidati 80.000 euro ai suoi figli”. Una vergogna. Una bestialità. (Continua a leggere dopo la foto)
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Se Tina Bertelli è comunque riuscita a vedersi riconosciuto il nesso causale con il vaccino e forse un indennizzo, lo si deve all’Associazione Edward Jenner, “Ero, sono distrutta. È tremendo stare così male e sapere che mai guarirò, che le cose potranno solo peggiorare”, spiega a La Verità Tina. Non era contraria al vaccino, le fecero una dose unica di Moderna. “Ero sempre stata benissimo”. Due settimane dopo, il suo corpo si ricopre di macchie rosse ma il medico di base le dice che era “colpa di un’errata esposizione al sole”. Poi il vomito, la tosse secca e stizzosa, dolori al braccio e al torace destro e battiti sempre più accelerati. A dicembre la pericardite subacuta, prolungamento di una pericardite acuta, e l’elettrocardiogramma che rivela un cuore in pessime condizioni. A gennaio finisce al pronto soccorso per trombosi con infarto del miocardio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tina Bertelli: “Vergognoso doversi giustificare del proprio malessere davanti a chi si beffa di te o non ti ascolta”

L’odissea di Tania Bertelli continua, con la Tac che evidenzia “masse sospette alla milza e al pancreas, i miei valori non miglioravano e firmai il consenso per la ricerca di mutazioni genetica”. Neoplasia mieloproliferativa cronica, principalmente dovuta a mutazioni nel gene Jak2. Spiega La Verità: “Nella maggioranza dei casi si tratta di una mutazione acquisita, non ereditaria. Potrebbe essere stato il vaccino ad attivarla? Nessuno lo esclude e bisognerebbe ammetterne la possibilità, perché si tratta di un tumore raro del sangue, una patologia primaria del midollo osseo che non lascia molte speranze”. Oggi Tania non ha più la forza di camminare da sola. È sempre sotto chemioterapia. E conclude così: “È vergognoso doversi giustificare del proprio malessere davanti a chi si beffa di te o non ti ascolta”. Di chi sono queste responsabilità?

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