Raffaella Regoli, giornalista di “Fuori dal coro“, il programma di Rete4 condotto da Mario Giordano, è stata fin dal primo momento in prima linea nella battaglia per la giustizia e la verità sul fronte Covid e vaccini. Con i suoi servizi e le sue inchieste ha contribuito tantissimo alla scoperta di nuovi inquietanti particolari. Nella giornata del 30 marzo ha pubblicato un video sul suo profilo Facebook per la sua rubrica “Diario di una dissidente” in cui ha sferrato un pesante attacco proprio alla luce delle sue ultime scoperte e rivolge un appello direttamente alla premier Meloni e al ministro Schillaci. “Voglio rompere questo silenzio assordante che si è creato. Siamo alla terza puntata di ‘Fuori dal coro’ su queste verità nascoste, però tutto tace. Qualcosa non mi torna”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dice Raffaella Regoli nel suo video prima di rivolgersi a Meloni e Schillaci: “Secondo me c’è qualcosa di anomalo. È la terza puntata che noi facciamo con delle denunce pesantissime ma nulla si muove, come se fosse tutto coperto da un silenzio assordante. Cosa sta succedendo? Perché questo silenzio? La parola che non si piò pronunciare sennò mi chiudono i social (il vaccino, ndr) la chiamerò ‘zuccherino’, perché così ha anche un valore simbolico, riferendoci all’antipolio che era amaro e quindi davano lo zuccherino. Oggi sappiamo che LORO sapevano tutti i segreti di questo zuccherino anti Covid, e lo dimostrano gli scambi che abbiamo mostrato tra Aifa, Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. Non sono ipotesi, sono le mail che si scambiavano: e sono prove”. (Continua a leggere dopo il video)
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Regoli a Meloni e Schillaci: “Dove siete?”
Attacca Raffaella Regoli: “Queste verità si conoscevano. Noi le denunciamo dalla fine del 2020, e oggi le prove sono inequivocabili. Prove dove scopriamo che dicono ‘stiamo zitti sui danni altrimenti uccidiamo il vaccino‘. E poi infatti per non uccidere il vaccino hanno ucciso molte persone. Hanno rovinato la vita a mole persone con gli eventi avversi. Chi se la prende la responsabilità?”. E poi l’appello accorato: “Meloni dove sei? Dov’è il ministro Schillaci? Noi non abbiamo mandato in onda un’accusaccia da poco. Abbiamo mandato in onda prove e vite spezzate. Queste morti non possono passare come l’acqua che scorre. Eppure: tutti in silenzio. Perché la magistratura non ci chiede l’acquisizione di queste carte? Dov’è il governo? Dove sono i presidenti del Consiglio e della Repubblica?”.
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