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“Trump ha un jolly tra le mani”. Paragone smonta i “sogni” della sinistra: “Come se lo giocherà”

Pubblicato il 06/04/2023 13:17 - Aggiornato il 06/04/2023 13:18
Controcorrente Paragone Trump
Gianluigi Paragone

Nella serata di mercoledì 5 aprile, Gianluigi Paragone è stato ospite di “Controcorrente” su Rete4. Nella puntata del programma condotto da Veronica Gentili si è parlato di diversi argomenti, dal nuovo incarico di Matteo Renzi come direttore de Il Riformista fino al bilaterale Italia-Spagna tra Meloni e Sanchez. Ma c’è spazio anche per ragionare di Pnrr – che come avevamo già spiegato qui è solo un modo per togliere ulteriore sovranità agli Stati – di carne sintetica, maternità surrogata e tanti altri argomenti di strettissima attualità. Paragone interviene, insieme a Federico Rampini, per commentare, tra le altre cose, le vicende legate a Trump e alla sua incriminazione negli Stati Uniti. Da lì, però, si arriva ben presto anche a parlare di guerra in Ucraina e di un possibile negoziato con Putin. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dice Gianluigi Paragone a “Controcorrente”: “Queste a Trump sono accuse vecchie che nessun vero giudice del corpo giudiziario degli Stati Uniti ha mai usato. È un causa che a conti fatti costa parecchio al contribuente americano e in più porta acqua al mulino di Trump. È evidente che ha una declinazione politica. E noi ancora una volta faremo fatica a mettere a fuoco compiutamente il personaggio Donald Trump, faremo ancora più fatica perché ci accorgeremo ancora una volta di come Donald Trump interpreterà la pancia di questo Paese. Un Paese che è tormentato e che è dentro una crisi profonda”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Controcorrente Paragone Trump

Continua il suo ragionamento a “Controcorrente” Gianluigi Paragone: “Questa vicenda, tutta politica, arriva nel momento delle nomination per le primarie. Lui quindi se la giocherà. Questo è un grande jolly che si è trovato tra le mani. E siccome Trump sa giocare, lo sfrutterà al meglio. E vedrete che metterà ancora più in difficoltà la platea dei repubblicani che ora dovranno chiedersi cosa fare. O fare quadrato intorno a un ex presidente che viene contestato un procuratore eletto che politicizza la questione, oppure scaricalo. Dovranno per forza fare quadrato, e quindi ancora una volta si troverà un bonus aggiuntivo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Paragone: “Trump non è andato in giro per il mondo a rompere le scatole”

Conclude Gianluigi Paragone con una parentesi sulla guerra in Ucraina e la gestione degli Stati Uniti: “Trump, pensando di proteggere l’America, e attraverso l’isolazionismo di fare il bene solo dell’economia Usa, non è andato a rompere le scatole in giro per il mondo. È altresì vero che Obama ricevette il premio Nobel per la pace poco prima dell’insediamento… Trump negli anni di presidenza non ha aggredito nessun Paese, e crede che l’America non può più andare in giro per il mondo a ‘garantire la pace’ globale e globalista. Lui è assolutamente convinto di poter essere in grado, attraverso il suo ruolo nella Nato, di aprire un tavolo di mediazione con Putin per uscire da questo clima di guerra”.

Qui è possibile rivedere l’intera puntata di “Controcorrente”

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