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Tamponi, ecco il nuovo business: come quintuplica il prezzo e chi ci guadagna

Pubblicato il 21/10/2021 09:31

Mentre in Aula il ministro della Salute Speranza boccia per l’ennesima volta la proposta di mettere i tamponi gratuiti per chi non può vaccinarsi e per chi sceglie di non farlo, emergono i dati di un dossier che fa luce sul “favoloso” business dei tamponi in Italia. Con prezzi quintuplicati e un giro d’affari che è improvvisamente raddoppiato. Michele Bocci su Repubblica illustra alcuni dati: “La corsa al tampone per ottenere il Green Pass muove tra i 5 e i 7,5 milioni di euro al giorno. In farmacia prima dell’obbligo se ne facevano circa 200 mila, all’inizio di questa settimana si è arrivati a 4 o 500 mila”. Dati, questi, che la dicono lunga anche sulla narrazione del governo che parla del successo dell’inasprimento del Green pass. (Continua a leggere dopo la foto)

“I cittadini pagano un prezzo concordato con il governo, 15 euro, per fare il test. Quanto entra nelle casse delle farmacie? Per capirlo bisogna analizzare tutta la filiera. Il mercato dei tamponi rapidi è ricchissimo di possibilità, sono un centinaio quelli autorizzati, quindi validi per il Green Pass. Sono quasi tutti prodotti in Cina (in Italia li fa DiaSorin). I distributori farmaceutici fanno accordi con intermediari, che vendono i test a un prezzo compreso tra i 2,5 e i 3 euro. Ci sono anche prodotti a prezzi un po’ più contenuti ma difficilmente vengono acquistati”. 2,5 massimo 3 euro. Il cittadino però poi paga 15 euro. (Continua a leggere dopo la foto)

Alle farmacie un tampone costa, a seconda del tipo, 3,5-4 euro. “Quell’euro che avanza è il compenso dei distributori. Se si salta questo passaggio e si acquista direttamente dagli importatori si può spuntare un prezzo migliore, ma gli ordini devono essere grossi e non è facile per molti negozi sostenerli”. È vero, però, che per fare i tamponi vanno sostenuti altri costi: i guanti, la mascherina, il camice monouso: altri 2 euro di materiale insomma. Poi ci sono i costi del personale (che comunque è dipendente e sarebbe stato in ogni caso al lavoro, e i costi di segreteria per le prenotazioni e la gestione dei flussi). (Continua a leggere dopo la foto)

“Sono circa mille le farmacie italiane che fanno tamponi, un po’ meno della metà del totale, effettuano i rapidi. La maggior parte fanno 40 o 50 tamponi al giorno, divisi tra mattina e pomeriggio. Ce ne sono però alcune che sono in grado di farne qualche centinaio”. In molte città si stanno moltiplicando le offerte, con pacchetti di tamponi rapidi che costano anche 100 euro per 10 test e quindi fanno “risparmiare” i clienti.

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