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Sgarbi, scoppia il caso Maxxi: “Raffica di commenti volgari”. Ma lui non molla e rincara la dose (VIDEO)

Pubblicato il 02/07/2023 11:51 - Aggiornato il 03/07/2023 10:39

Non ci si annoia mai con Vittorio Sgarbi, questo è certo. Uomo di profonda cultura, ma dotato di un carattere decisamente fumantino e irascibile, finisce spesso al centro delle polemiche: stavolta il sottosegretario alla Cultura ha fatto infuriare i dipendenti del Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo la cui Fondazione è presieduta dallo scorso dicembre dal giornalista Alessandro Giuli, che ha sostituito lo scorso novembre l’ex ministro Giovanna Melandri, su impulso del nuovo ministro della Cultura Sangiuliano. I dipendenti lamentano il linguaggio sboccato e talune dichiarazioni del critico d’arte, chiamato a inaugurare assieme al cantante Morgan, a sua volta protagonista di una curiosa amicizia (tra alti e bassi) con lo stesso Sgarbi, l’iniziativa Estate al Maxxi. Ma cosa ha detto Sgarbi? “Parolacce, frasi sessiste e uscite fuori luogo”, secondo i detrattori e i dipendenti della Fondazione Maxxi, anzi le dipendenti, giacché le donne sono in stragrande maggioranza e dunque, con una iniziativa senza precedenti, in 43 su 49 registrati in pianta organica – una quarantina dei quali donne – hanno preso carta e penna e sottoscritto una lettera di protesta al presidente della Fondazione. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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La telefonata di uno sconosciuto

Come ricostruisce Il Tempo, già da principio l’intervento di Sgarbi è partito con un imprevisto: una volta salito sul palco, ha ricevuto una chiamata da uno sconosciuto: “Pronto? Chi c***o sei? Cornuto”. Magari il malcapitato aveva solo sbagliato numero. Nella lettera dei dipendenti vengono stigmatizzati “i contenuti degli interventi del sottosegretario prof. Vittorio Sgarbi che in nessun modo collimano con i valori che da sempre hanno contraddistinto il nostro lavoro all’interno di questa istituzione, luogo di cultura libera, inclusiva e critica nei confronti di pregiudizi e luoghi comuni”. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’elogio del pene e la contabilità delle conquiste femminili

Un primo momento controverso è restituito da un lungo elogio del pene. Sì, proprio l’organo riproduttivo maschile, pur se definito in maniera meno asettica con il suo sinonimo più volgare e che non scriviamo, anche perché risulterebbe una “C” seguita da alcuni asterischi: “È un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire”. Parte, poi, la conta delle amanti e delle conquiste femminili. Su domanda di Morgan, dinanzi ad un Alessandro Giuli il quale sembrava anch’egli leggermente imbarazzato, Vittorio Sgarbi ha replicato di non avere “un contatore all’uccello”. Tuttavia: “Houellebecq dice che c’è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il c****”, mentre, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi. “C’è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che co fosse ‘sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa ta p**a di ma che non hai mai incontrato in vita tua. Il c**** se ne va e arriva la prostata”. Tornando al numero delle conquiste femminili, una lunga disquisizione ha accertato che il record appartiene all’attore Warren Beatty. Ben 12.500, afferma Sgarbi. Di certo l’essere un attore di Hollywood aiuta. “Io però ho fatto una ricerca – puntualizza Sgarbi–, e sembra che il campione del mondo sia un altro statista insigne che non ha avuto inchieste, Fidel Castro: 35mila. Viva il comunismo!” urla. (Continua a leggere dopo la foto)
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La lettera di protesta

“Con riferimento alla serata inaugurale dell’Estate al Maxxi – si legge in una lettera inviata al presidente Giuli dai dipendenti del museo – con rammarico sentiamo di rappresentarle il nostro dispiacere per i contenuti degli interventi del sottosegretario Sgarbi che in nessun modo collimano con i valori che da sempre hanno contraddistinto il nostro lavoro all’interno di questa istituzione, luogo di cultura libera, inclusiva e critica nei confronti di pregiudizi e luoghi comuni. Siamo certi che la governance saprà individuare le modalità più idonee per esprimere il proprio dissenso e per il futuro evitare di esporre l’istituzione tutta a simili gravi intemperanze”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sgarbi rincara la dose

In merito alla lettera di protesta: “Come mai se ne vengono fuori 10 giorni dopo?”. Dunque, poiché il presidente della Fondazione Maxxi è Alessandro Giuli, “di destra, questi signori radical chic ne hanno approfittato per strumentalizzare questa cosa”. Intervistato dal Corriere della sera, in merito alle sue dimissioni invocate da più parti, ha replicato: “Era uno spettacolo. C’era goliardia“, “allora censuriamo anche Mozart, Lorenzo Da Ponte, Lucio Battisti, Franco Califano… “. In quanto alle proteste dei politici, ne ha per tutti, a partire da Carlo Calenda: “Perché la sua politica non è pornografia? Prima ha fatto un accordo con il Pd e Letta dandosi bacini e abbracci. Poi è andato da Renzi, da cui è poi stato ripudiato. Poi con chi mi devo scusare? Con Bonelli dei Verdi? Quello che sostiene la devastazione dell’Italia con tutte queste c… di pale eoliche. E c’è pure il Pd: si fo***** pure loro”, conclude Sgarbi.

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