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Scuola, 400mila studenti senza aula. Ecco le surreali proposte per ovviare al problema

Pubblicato il 10/08/2020 12:12 - Aggiornato il 10/08/2020 16:09

Non solo i banchi! Mamme e papà preparatevi perchè a quanto pare, molto probabilmente, “la didattica a distanza sarà inevitabile”. Gli spazi sono insufficienti e il reperimento di quelli alternativi per tempo è davvero cosa ardua.

Sembra assurdo, ma stando a quanto riferisce il giornale, la situazione è talmente critica che si sta prendendo in considerazione, “laddove sarà necessario, oltre musei, cinema, centri congressi, l‘ipotesi di ricorrere anche a hotels, Bed and Breakfast e perfino appartamenti singoli”, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza e capienza. 

Sarebbero 400mila gli studenti senza un’aula e 20mila le classi che dovranno ricorrere a locali esterni. Questi i dati che ha raccolto e trasmesso l’Associazione Nazionale Presidi. Era inevitabile -nel rispetto delle distanza di almeno un metro- e già noto che lo spazio sarebbe stato insufficiente, solo che adesso il tempo diventa davvero ristretto. Reperire gli spazi ora più che mai è sotto il torchio del conto alla rovescia. Il 14 settembre, data stabilita per l’inizio dell’entrante anno accademico, è vicino. Sarebbe ancora prima per alcune regioni come Bolzano.

I dirigenti e il personale scolastico con il metro alla mano hanno cercato di individuare lo spazio necessario per conciliare il numero degli alunni con le direttive di sicurezza. Adesso lo dicono ufficialmente che ‘non c’è posto per tutti’. Mario Rusconi, presidente dell’Anp Lazio, calcola che il 30% degli istituti superiori non riuscirà ad accogliere tutti. “In una classe di 27 alunni, una ventina  riusciranno ad essere in presenza e 5 a rotazione faranno lezione a distanza da casa”, ipotizza il presidente. 

Ovviamente, le circostanze variano: “la carenza è distribuita in modo disomogeneo lungo la penisola”, riferisce il Giornale. “I problemi maggiori si registrano nelle grandi città”.

Il ritardo vale anche per altre criticità rimaste in sospeso. Il ministro Azzolina “promette 84mila immissioni di ruolo”, ma “i nomi in graduatoria non basteranno, soprattutto per le discipline scientifiche e per il nord”.