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“Fashion revolution”. Dopo Schlein, tutto il Pd vuole rifarsi il look: l’iniziativa scatena gli sberleffi degli utenti

Pubblicato il 29/04/2023 14:43 - Aggiornato il 29/04/2023 15:50

Un’intervista che ha fatto e continua a far discutere, quella rilasciata a Vogue dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Che ha ammesso candidamente, nell’occasione, di far ricorso ai consigli di un esperto per farsi suggerire come vestire e soprattutto quali colori abbinare. Un’armocromista, termine diventato improvvisamente caro agli italiani, dai prezzi non certo contenuti: fino a 300 euro l’ora per le sue preziosissime dritte. Inutile dire che gli utenti si sono scatenati, con abbondanti dosi di malizia. Ma la leader dem non sembra essere l’unica a voler portare avanti la bandiera di una rivoluzione fashion, prima ancora che politica. Leggere per credere il programma di un evento organizzato dal Pd a Vicenza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sabato 29 aprile è previsto, infatti, a Corso Ss. Felice e Fortunato l’incontro “la Vicenza che vogliamo”, con protagonisti alcuni nomi importanti del Pd come l’eurodeputata Alessandra Moretti. Con lei l’imprenditore Matteo Ward e la Ceo di Effe-Bi srl Barbara Gnutti. Il tema del meeting? “Fashion Revolution – Viaggi dentro i nostri armadi per salvare il pianeta”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un titolo che ha scatenato nuovamente l’ironia degli internauti italiani, sferzanti nei commenti: “On. Moretti….oggi come non mai il PD è stato fashion! Ma qualcuno se lo immagina un Berlinguer mettersi il chiodo di Fonzie (come Renzi) oppure comprare abiti con una personal shopper da 300 euro all’ora?”. Ogni riferimento a Elly Schlein, ovviamente, non è stato casuale. Moretti tra l’altro era già stata in passato al centro di alcune feroci polemiche per una proposta di tutt’altro genere. (Continua a leggere dopo la foto)

Oggi attenta al vestiario e all’ambiente, in passato l’eurodeputata dem si focalizza sui cimiteri. In una puntata del programma Dritto e Rovescio su Rete 4, nell’aprile 2019, Moretti aveva anticipato un progetto per “coprire temporaneamente i simboli religiosi” presenti nei cimiteri in caso fosse in corso una cerimonia laica. Il tutto grazie a delle “tendine che salgono e scendono”. Una proposta poi naufragata. Con la battagliera esponente dem passata a invocare la rivoluzione negli armadi.

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