Matteo Salvini gonfia il petto, mostrandosi soddisfatto del risultato raggiunto con la rielezione di Sergio Mattarella e incensandosi come vincitore assoluto del braccio di ferro tra i partiti per la scelta del nuovo Capo dello Stato. Pazienza, in fondo, se in rete molti elettori della Lega hanno mostrato il proprio disappunto per la virata improvvisa del segretario, passato in poche ore dal sostegno a Maria Elisabetta Caselatti all’accordo col centrosinistra sulla riconferma del presidente della Repubblica in carica. L’importante è offire una narrazione che veda il leader del Carroccio, preoccupato da sondaggi non proprio entusiasmanti, come re indiscusso della scena.
Poco prima di scoprire di essere positivo al Covid, Salvini ha così rassicurato la stampa su alcuni punti-chiave: la Lega resterà nel governo sostenendo Mario Draghi, non ci sarà alcuna richiesta di rimpasto e con il ministro Giancarlo Giorgetti non c’è alcun problema di fondo, nonostante qualche tensione per la norma che prevede la Dad nelle scuole soltanto per i bambini non vaccinati. Scoperto di essere stato contagiato dal virus, il leader della Lega ha poi telefonato a Sergio Mattarella per non fargli mancare tutto il proprio apprezzamento, non potendo assistere da vicino al suo insediamento.
A chi continua a paventare il rischio di qualche scossone nell’esecutivo, ora che l’emergenza Covid si fa sempre più flebile e i problemi da risolvere appaiono ben delineati all’orizzonte, Salvini ha ribadito di voler essere coerente fino in fondo con le sue scelte, sottolineando come alla fine anche Giorgia Meloni abbia apprezzato il discorso di Mattarella. Anche l’alleata che tanto ha puntato i piedi, insomma, alla fine ha accettato con il sorriso l’esito della partita per il Colle, ha spiegato Salvini. Un po’ per smontare l’immagine di “dura e pura”, un po’ per cercare di ammorbidire i toni in un centrodestra formato polveriera.
Sulle divergenze interne, anche un ottimista Salvini ha infatti dovuto ammettere: “Non sono solito negare l’evidenza”. La frattura tra le forze di centrodestra, insomma, c’era e c’è ancora. Tanto da aver paralizzato ogni discussione sui nomi da presentare in vista delle prossime elezioni amministrative. Al leader della Lega toccherà di qui in avanti un compito particolarmente arduo: tenere in piedi la coalizione e rimanerne saldamente al comando, senza cedere lo scettro a Meloni. I sondaggi, in realtà, lo vedono scalzato da un pezzo. Lui, al momento, gonfia il petto e tira dritto, appuntandosi sul petto la spilla della conferma di Mattarella.
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