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“Queste sono vostre”. Il post dell’Ambasciata russa che imbarazza l’Italia. La risposta di Crosetto

Pubblicato il 09/01/2023 18:34

Replica di Crosetto alla Russia sulle mine antiuomo. Mosca accusa, Crosetto risponde. “L’Italia non produce mine antiuomo e non le fornisce a nessun Paese nel mondo”, Ucraina compresa: lo ha dichiarato il nostro ministro della Difesa. Non si è fatta attendere, dunque, la replica di Guido Crosetto all’accusa lanciata, il 4 gennaio, da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo Lavrov, già al centro delle polemiche quando fu intervistata da Massimo Giletti. Ora, un post su facebook riapre la polemica. Polemica che era nata dalle dichiarazioni della portavoce di Lavrov, secondo cui l’Italia non sia credibile nel presentarsi come mediatrice tra Mosca e Kiev: “è di parte” e, aveva detto la Zakharova, non sarebbe un’intermediaria onesta. “È noto che Roma fornisce mine antiuomo a Kiev”, è la frase che ha scatenato la reazione di Crosetto, riportata da molte testate, tra cui Libero. Il ministro aveva già sottolineato che l’Italia ha firmato a Ottawa il Trattato di messa al bando delle mine antiuomo il 3 dicembre 1997, divenendo parte del Trattato stesso nell’ottobre del 1999. Non è finita qui, perché, alle 11.51, sulla pagina Facebook dell’Ambasciata russa in Italia è comparsa una immagine che mostra delle mine antiuomo, definite souvenirs dl’Italie. (Continua a leggere dopo la foto)
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Russia Crosetto mine antiuomo

“Queste mine di fabbricazione italiana TS/6.1, ТS50 е TS/2,4 (MATS/2) sono state disinnescate da genieri russi”, recita il post. In soccorso di Crosetto, in questa guerra che evidentemente si combatte anche sui social, su Twitter arriva il commento del giornalista Francesco Vignarca, specializzato in disarmo e in spese militari, secondo il quale le mine non rientrerebbero negli stanziamenti recenti verso l’Ucraina. Le parole della portavoce della diplomazia russa “sono completamente false, infondate e gravemente denigratorie dell’onore del nostro Paese”, ha inoltre dichiarato il ministro della Difesa. (Continua a leggere dopo la foto)

Pur se non ha inviato mine antiuomo, il governo italiano, in dicembre, ha prorogato fino alla fine del 2023 il decreto, ereditato dal Governo Draghi, che copre la fornitura di armi italiane all’Ucraina, altresì mantenendo la segretezza sulla quantità e sulla tipologia di armi e munizioni fornite. Appena la scorsa settimana, Stati Uniti e Germania hanno annunciato che consegneranno agli ucraini carri armati per la fanteria, mentre la Francia spedirà carri armati leggeri.


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