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Rivera, il direttore generale del Mef arma in più del Pd nella corsa alle nomine

Pubblicato il 13/08/2020 12:01

Mentre in superficie si dibatte ferocemente su temi come l’obbligo di vaccinazione una volta pronta la cura anti-Covid e le alleanze per le prossime Regionali, lontano dai riflettori i giallorossi si giocano partite importanti, soprattutto per un Pd arrembante. Nelle scorse settimane il governo Conte aveva varato una riforma che assegna maggiori poteri decisionali al direttore generale del ministero dell’Economia Alessandro Rivera, una scelta che avrà un suo peso specifico ora che i partiti al governo si troveranno ad affrontare il delicato tema delle 365 nomine delle partecipate statali ancora da sbrogliare. Un quadro nel quale, oggi, a fare la parte del leone è proprio il Partito Democratico, con i Cinque Stelle costretti su posizioni molto meno aggressive.

Rivera, il direttore generale del Mef arma in più del Pd nella corsa alle nomine

Roberto Gualtieri, come riportato da La Verità, sta premendo in queste settimane affinché le procedure subiscano una drastica accelerazione. Con il rafforzamento di Rivera a spingere il Pd all’arrembaggio: il direttore del ministero dell’Economia è d’altronde il fratello di Vincenzo, ex capo di gabinetto dell’allora governatore abruzzese Ottaviano Del Turco e direttore generale con la giunta di Franco D’Alfonso. Non proprio un nome sgradito ai dem, dunque, per usare un eufemismo. Ecco, allora, che la partita sul fronte nomine si fa particolarmente allettante per Zingaretti & co: all’Istituto Poligrafico di Stato si va per esempio verso la conferma dell’amministratore delegato Paolo Aielli e del presidente Domenico Tudini, a conferma del tentativo di difesa dello status quo.

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Più difficile, invece, trovare una soluzione sul fronte Consip, superata sul piano operativo dal commissario straordinario Domenico Arcuri e incappata in problemi di ogni sorta durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Possibile la fusione con Invitalia, soggetto unico amministrato dallo stesso Arcuri. Ci saranno poi da sciogliere i nodi legati al settore energetico: Ges, Gestore Servizi elettrici, è in attesa della nomina di un commissario che, però, tarda ad arrivare. Anche qui i Cinque Stelle sembrano aver fatto un passo indietro: soddisfatti di quanto accaduto in Eni, con la nomina nel consiglio di amministrazione di Emanuele Piccinno, il Movimento potrebbe lasciare questa poltrona al Pd, così come le controllate Ges.

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Tra gli scenari da tener d’occhio c’è quello di Acquirente unico, che ha come presidente e amministratore delegato Andrea Peruzy. Si era parlato in questi giorni di un spostamento della società sotto il controllo del ministero dell’Economia, ma la riforma non è passata e così la conferma degli incarichi di Peruzy resta in bilico. Possibile, allora, un approdo in Consap al posto di Mauro Masi, ex direttore generale della Rai.

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